sabato 20 luglio 2013

Alfano ? Tutta colpa della spending review


Diciamola tutta allora la verità. Prima si chiedono a gran voce tagli ai costi della politica poi quando questi tagli portano, come tutte le cure, anche degli effetti collaterali ce la prendiamo con chi è vittima dei tagli stessi. Insomma il povero Angelino da tre mesi è sotto stress ed all'improvviso si è ritrovato a ricoprire tre incarichi mica di poco conto: segretario del Pdl, ministro dell'interni e vicepresidente del consiglio. Ora sfido chiunque ad assolvere questi incarichi e a non finire sotto stress. E poi avete idea di che cosa significhi fare il segretario di un partito il cui fondatore-padrone è sotto attacco continuo della magistratura ? Per non parlare delle energie che il segretario deve spendere per tenere sotto controllo le pitonesse del partito come la Santanchè. Insomma povero Angelino qualcosa doveva pur tralasciare e poi che ne sapeva lui del Kazakistan, l'unica informazione che aveva era che il dittatore di quello stato era amico intimo del suo padrone  e questo per lui era una garanzia. Ieri seduto su quello scranno vicino al presidente del consiglio faceva quasi tenerezza. Era comunque a suo agio: aveva solo cambiato tutore dal plastificato al Nipote ex democristiano. Insomma era in buone mani. E la tenerezza era cosi' tanta che tutti si sono dati da fare per proteggere il bamboccio Al dagli strali degli esaltati grillini e dai comunisti di Sel. Gente senza pietà davvero. Tutti si sono messi ad elogiarlo, a dire che non poteva sapere, che non era colpa sua ma di quelle vipere annidate nel suo dicastero e che importa se la Costituzione all'art. 95 recita ".... I ministri sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio dei ministri, e individualmente degli atti dei loro dicasteri ...." tanto la Costituzione va riformata e quell'articolo sicuramente sparirà. In questa difesa strenua si è impegnato anche il presidente del Senato che ha richiamato continuamente il capo gruppo grillino che nel suo intervento citava continuamente il Presidente della Repubblica. Eh no questo è troppo ha pensato Grasso ed ha detto che non si poteva citare Giorgio, qualcuno lo ha guardato con stupore ma lui ha continuato inventandosi una regola sfornata al momento dell'intervento grillino e subito cancellata appena terminato lo stesso intervento. Ma il momento più esaltante è stato quando ha preso la parola il buon Letta che alla fine ha pure alzato la voce dichiarando "Attenti io sono buono si ... ma coglione no" come dire di coglioni nel governo ne abbiamo già uno ed è sufficiente. Unica nota stonata l'intervento del capogruppo del Pd che prima dichiara di votare a favore di Alfano, poi dice che Alfano si dovrebbe dimettere a conferma che nel Pd si può dire tutto ed il contrario di tutto senza mai prendere una posizione chiara. Ma insomma la giornata si è conclusa trionfalmente con il grande lavoratore Angelino che stringe le mani a tutti mostrando la sua stupende dentatura e alla fine lascia l'aula abbracciato al plastificato che gli impartisce le disposizioni per i prossimi giorni. Insomma dopo la votazione sul grado di parentela fra Ruby e Mubarak, un'altra pagina storica è stata scritta dal nostro parlamento: questa volta si è certificato che abbiamo un ministro fesso ma ce lo teniamo stretto perchè è l'unico che ricopre tre incarichi e poco importa se per questa certificazione si è dovuto fare uno strappo alla costituzione ... uno più, uno meno. La prima consequenza a livello internazionale è stato l'ennesimo schiaffo da parte degli Stati Uniti passato quasi sotto silenzio. L'agente della Cia del caso Abu Omar condannato in Italia per rapimento e catturato a Panama .... è stato subito liberato ed è volato negli Stati Uniti .... se fosse estato estradato in Italia toccava poi farlo fuggire con il rischio di un'altra crisi di governo con relativo foto di fiducia .. meglio risolvere prima ... grazie Obama. 

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