mercoledì 27 febbraio 2013

Nemmeno a mente fredda si può trovare una spiegazione

Un anno fa si pensava di non doverne parlare più ed invece eccoci di nuovo qui a parlare di quanto l'Italia sia rincoglionita o almeno un buon 30% del paese. Certe considerazioni e certe parole si pensava ormai di averle deposte nel cassetto così come determinati concetti ormai chiari anche ai bambini della scuola materna. Ma il 25 febbraio 2013 siamo ricaduti in un baratro che pensavamo ormai chiuso e si devono ritirare fuori discorsi ammuffiti dal tempo. Meno male che ora c'è un altro evento di distrazione di massa, il Papa coraggioso e rivoluzionario che si dimette e quindi i commenti politici si spengeranno anzitempo per dar vita ad un'altra allucinazione mediatica. Il Papa che si chiamerà emerito, le scarpette rosse che dovrà abbandonare, la mantellina che non potrà mettere ed anche quando andrà a fare pipì non avrà più diritto alla monaca che gli sgrulla i pisello. Nel frattempo il cittadino che gridava scandalizzato alla corruzione dei politici, alla casta, ai privilegi ha consegnato un paese peggio di prima. Il re dei delinquenti che avrebbe dovuto scomparire è ancora lì sul suo trono, forse non sarà a capo di un futuro governo ma sicuramente sarà ancora determinante nella vita istituzionale del paese. Rimane incomprensibile come un partito che non ha fatto altro che combinare disastri negli ultimi venti anni e soprattutto negli ultimi 10 possa raccimolare il voto del 30% dell'elettorato. E' proprio vero che in Italia contano più le parole, le promesse che i fatti. Se non fosse cosi' per esempio non si spiegherebbe come nella provincia dell'Aquila la coalizione del plastificato sia arrivate a prendere il 32% dei consensi sovrastando anche il centro sinistra. Il prossimo aquilano che si lamenta della ricostruzione post-terremoto dovrebbe ricevere in cambio quanto meno uno sputo in un occhio. Dall'Abruzzo alla Calabria il passo è breve e qui troviamo Scilipoti che torna in parlamento ma chissà questa volta che lo vediamo saltare sul carro dei grillini, in questo paese non ci sarebbe da meravigliarsi. E che dire poi dei lombardi che dopo aver avuto un consiglio regionale, di colore Lega-Pdl, tutto inquisito riconsegna la regione alla Lega ed al Pdl. Ma la mafia e la corruzione per i leghisti non era un prodotto tipicamente del sud ? Con queste elezioni regionali i lombardi hanno certificato che la corruzione paga soprattutto al nord. Un nord in mano ad un partito, la Lega, che arriva a mala pena al 4% e vorrebbe con questa miseria costruire una macroregione. Commentatori e analisti politici internazionali sono sull'orlo di una crisi di nervi rispetto a quanto avvenuto in Italia e quanto sta avvenendo ma ancora non è niente rispetto a quello che potrebbe accadere in questi mesi. Ma intanto c'è da pensare al papa ed al suo atto di coraggio e rivoluzionario, nella situazione del paese le sue dimissioni potrebbero davvero essere scambiate per coraggio e per rivoluzione ... ma in Italia ormai abbiamo perso il senso delle parole.

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