martedì 15 marzo 2011

Effetto Fukushima: l'Italia è già contaminata

La fuga radioattiva della centrale nucleare giapponese di Fukushima ha già causato i primi effetti nel nostro paese. I primi ad essere stati colpiti dalle radiazioni sono stati i politici italiani, sia quelli del potere centrale che quelli delle amministrazioni locali. Sono molti i segnali indicativi di questa contaminazione, proviamo ad elencarli in questo post.
Uno dei primi contaminati è stato Claudio Scajola. Nominato ministro nei due ultimi governi Berlusconi, è stato costretto a dimettersi in entrambi i casi per dichiarazioni avventate la prima volta, per aver acquistato una casa nel centro storico di Roma senza sapere chi l'avesse pagata la seconda volta. Da qualche giorno Scajola pretende di essere reintegrato nel governo con un incarico di prestigio come se niente fosse accaduto, minacciando la costituzione di un proprio gruppo parlamentare forte di 60 deputati.
Contaminazione di gruppo per i consiglieri regionali lombardi della Lega. Questi farabutti fascisti, il termine politici è offensivo per chi fa politica veramente, sono usciti dall'aula del consiglio regionale mentre si cantava l'inno di Mameli come previsto dalla legge per i festeggiamenti del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Mi domando: se questi signori si permettono di nonm rispettare una legge e rimangono impuniti, perchè noi normali cittadini se ci comportiamo come hanno fatto questi individui cadiamo nelle maglie della giustizia ? E poi perchè questi figuri se non si sentono italiano si fanno mantenere con i soldi dei contribuenti italiani ?
C'è poi i caso di contaminazione di più formazioni politiche, quelle del terzo polo. Dopo la presentazione della pseudo riforma della giustizia da parte di Berlsuconi ed Alfano, una riforma che ha il chiaro intento di soggiogare magistratura e giustizia al potere politico, i leader del terzo Polo ed in particolare Casini e Rutelli si dichiarano pronti a confrontarsi con la maggioranza di governo su questa riforma. Incredibile, dopo mesi che si chiedono le dimissioni di Berlusconi a causa dei suoi gravi problemi con la giustizia e dei suoi capi d'imputazioni, ora il terzo polo è pronto a discutere una riforma messa a punto da parte di chi ha grossi problemi con la giustizia stessa.
Contaminazione più lieve anche per il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Non può essere spiegata in altro modo la dichiarazione che ha rilasciato oggi il Presidente: "Unità d'Italia più viva con il federalismo" Si è già avuto sentore di che cosa sarà il federalismo fortemente voluto dalla Lega: una riforma che aumenterà la pressione fiscale sui cittadini e che metterà in ginocchio molte amministrazioni locali. Ma soprattutto questa riforma rappresenta il punto di partenza della lega per dividere l'Italia ed arrivare alla tanto sospirata secessione. Altro che unità d'Italia caro Presidente, cerchi di decontaminarsi il prima possibile.
Ma la contaminazione più grave e più eclatante l'ha subita tutta la maggioranza di governo ed i ministri del governo stesso. Mentre in tutto il mondo ogni governante sta rivedendo il proprio programma in relazioni all'approvigionamento energetico ed in particolare all'utilizzo delle centrali nucleari, in Italia nessuna riflessione, nessun dubbio, nessun passo indietro: si va avanti con il programma che prevede la costruzione di nuove centrali nucleari. Il disastro giapponese ha confermato, se mai ce ne fosse bisogno, che centrali nucleari sicure non esistono soprattutto se non si tralasciano eventi catastrofici come terremoti, maremoti e fenomeni del genere. I paesi che utilizzano già da tempo questo tipo di energia, stanno rivedendo i loro programmie soprattutto chiudendo le centrali più vecchie, l'Italia o meglio il governo italiano procede invece nella sua miopia e non rivede i propri programmi. Gli eventi e gli stessi esperti in materia di energia nucleari, dicono che oggi è pura follia scommettere sul nucleare, un'energia costosa, pericolosa e soprattutto che non garantisce indipendenza energetica. L'Italia ormai allo sbando su ogni fronte e incapace di cogliere la drammaticità di eventi che dovrebbero far riflettere qualsiasi uomo di governo dotato di un minimo di senso di responsabilità.

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