venerdì 18 settembre 2009

Nessun rispetto per chi muoie da parte del presidente del milan

Rinviata la manifestazione sulla libertà di stampa organizzata per il 19 settembre, per rispetto alle vittime italiane in Afghanistan, dicono gli organizzatori. Bene ... peccato solo che chi, per compiti istituzionali, dovrebbe avere il massimo rispetti per i soldati uccisi nella guerra a cui l'Italia partecipa contro la costituzione, non mostra la stessa attenzione e proprioo ieri ha onorato le vittime con le soliti dichiarazioni di propaganda. Naturalmente questo e' il presidente del milan nonche', per nostra sfortunal, presidente del consiglio. Silvio, stritolato fa la Lega che pretende il ritiro delle nostre truppe, ed il ministro La Russa che vorrebbe intensificare l'azione di guerra in barba alla costituzione, sceglie la solita strada della falsità con le solite dichiarazioni di facciata. "Ritireremo 500 soldati" ha dichiarato ieri cercando di rimanere in mezzo fra Lega ed An, lasciando intendere che questa decisione era stata presa come diretta consequenza dell'attacco ai nostri militari, sottacendo la verità. Questi 500 soldati sarebbero venuti via dall'Afghanistan comunque, perchè si tratta di un contingente inviato in quel paese per il periodo delle elezioni ed entro il mese di ottobre avrebbero comunque terminato la loro missione. Che senso ha allora rinviare la manifestazione sulla libertà di stampa proprio quando è proprio il capo del governo ha mistificare ed a stravolgere l'informazione anche in un momento cosi' tragico. Tralasciando poi il fatto che l'informazione nostrana si occupa della Afghanistan o dell'Iraq sono quando ci sono morti che riguardano i nostri soldati, ma in quei paesi ogni giorno muoiono soldati per non parlare della continua carneficina di civili dilaniati da una guerra inutile. Questo sarebbe rispetto per chi e' morto credendo o illudendosi di aver sacrificato la propria vita per la democrazia e per la patria, ma la patria è continuamente schiaffeggiata e violentata dalle stesse persone che mandando questi ragazzi al macello.

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