martedì 8 settembre 2009

In mancanza del confronto politico ... lo scontro è sui giornali

La guerra è ormai aperta. Dopo un'estate in cui il presidente del milan è stato sotto attacco, per i suoi comportamenti sessuali e al limite della pedofilia, da alcuni giorni c'è stato il contrattacco del cavaliere per mezzo del suo braccio armato Vittorio Feltri. Certo lo scontro è impari come lo sono le questioni sul tavolo della contesa. Da una parte abbiamo un uomo che è anche presidente del consiglio, colui che ha in mano le sorti del paese, ed i cui comportamenti non possono piu' essere considerati privati soprattutto quando mostra di gestire la politica come gestirebbe una qualsiasi delle sue aziende. Promette cariche politiche in cambio di prestazioni sessuali e, purtroppo, non si tratta solo di promesse, portando nel governo donne le cui uniche capacità sono state quelle di soddisfare gli istinti repressi del presidente. Per non parlare poi dell'aspetto morale della vicenda. gli italiani hanno il diritto quali siano i comportamenti etici e morali di un uomo che tenta di imporre quella moralità su questioni cruciali come la famiglia, il testamento biologico, l'aborto, moralità che poi lui stesso calpesta. Chi fa della lotta alla prostituzione senza quartiere (per mano di una delle sue "escort" d'alto bordo) o della difesa della famiglia una bandiera deve poi avere un comportamento irreprensibile su questi temi altrimenti e quindi i cittadini hanno diritto di sapere. La contro offensiva è stata rivolta prima verso un direttore di giornale legato a doppio filo con la chiesa cattolica, dopo, ma senza argomenti sostanzialmente della stessa gravità di quelli contestati al cavaliere, verso il presidente della camera. Nel primo caso insomma si è sparato contro un uccellino ed è stato facile fare vittima, nel secondo caso contro un bersaglio molto piu' ambito, la quarta carica dello stato, ma quasi sparando a salve. Le cannonate di Feltri, sparate su obiettivi minori, hanno prodotto una vittima, il direttore dell'Avvenire appunto, mentre quelle rivolte verso Fini (colpevole di aver criticato l'operato di Feltri .. e in Italia si può criticare pesantemente chiunque anche il Presidente della Repubblica ma guai lanciare strali verso un giornalista) non sono altro che chiacchere da bar, sulle quali posso anche essere d'accordo in quanto riguardano i mutamenti sempre più frequenti del Fini pensiero (rimane sempre un fascista a mio modo di vedere), ma vanificate dal tono e dal modo in cui sono riportate sulle pagine del suo giornale. Feltri poi diventa anche lui ipocrita quando definisce la sua campagna contro il direttore dell'avvenire una campagna supportata da fatti e non basata sulle confessioni di una puttana facendo riferimento alle vicende delle escort ricevute a Palazzo Grazioli e Villa Certosa dal suo padre padrone, Silvio Berlusconi.
Non c'e' che dire siamo in linea su tutto in questo paese. Chi governa predica principi che poi evita di seguire portando il paese in una barbarie ed in un clima razzista senza precedenti, chi fa opposizione è impegnato in questioni interne e lascia che l'Italia vada allo sbando, i giornali schierati da una parte e dell'altra guerreggiano a suon di insulti reciproci, i cittadini, o almeno la maggioranza di essi, sopportano tutto barcamenandosi e cercando, in uno stile tutto italiano, di trovare in ogni modo il proprio tornaconto (le varie mafie, 'dranghete, camorre ormai stanno occupando il paese anche nel tanto efficiente e produttivo nord). In questo casino .. c'e' una parte del paese, una minoranza ma numerosa, che oltre a non essere rappresentata in parlamento, patisce questo stato di cose, soffre e si trova a disagio in questa melma sempre più soffocante.

1 commento:

carladidi ha detto...

....ladri di Pisa!!!!