domenica 9 agosto 2009

Berlusconi cede al ricatto della lega e mette in ulteriore pericolo l'esistenza della repubblica italiana

Le dichiarazioni odierne di colui che dovrebbe essere il capo del governo dell'Italia e non della padania, sono una conferma che il paese è governato dalla Lega Nord, un partito che è rappresentato solo nel Nord Italia e che ha l'obbiettivo di dare vita ad uno vero e proprio stato del Nord. Berlusconi infatti condivide la linea della Lega sulle gabbie salariali sul fatto cioè di legare le retribuzioni al costo della vita, ma non a quello nazionale ma bensì su scala regionale. Prima di entrare nel merito di questa politica salariale scellerata conviene riflettere sul fatto che il paese è ormai stretto nella morza del nuovo partito fascista: la Lega Nord. Dalla Lega arrivano infatti quei provvedimenti più discussi che hanno portato l'Italia a vivere una nuova epoca fascista, uno su tutti il decreto sicurezza. Un dreceto voluto fortemente dagli uomini in verde e che ha portato l'esercito nelle strade delle città italiane del più perfetto stile da dittatura sud americana, che ha portato alle ronde fasciste e che ha portato alla caccia indiscriminata all'extracomunitario. Tutta la maggioranza è in mano al ricatto leghista ma ciò che preoccupa maggiormente è che al cospetto di questo attacco senza precedenti alla democrazia, non fa eco un'adeguata risposta dell'opposizione che subisce quasi passivamente questo tracollo della legalità. La Lega mira apertamente alla secessione del Nord dallo stato italiano come fa dalla sua nascita, ha solo modificato la sua strategia, prima strillava ora lo fa in maniera più pericolosa occupando ruoli istituzionali. Se non si reagirà in tempo saranno dolori, come ricorda molto bene Scalfari dalle pagine di Repubblica.
La proposta di legare le retribuzioni al costo della vita regionale, rientra in questa logica secessionista di Bossi e company. Il Sud soffre da tempo di una arretratezza cronica rispetto al Nord, abbassare le retribuzioni perchè il costo della vita è minore equivale ad una codanna alla morte sicura. Senza poi considerare che su questa arretratezza, favorita anche dal potere centrale, si sviluppa la malavita, mafia camorra e company, con i favori della politica locale e nazionale. E' tutta la strategia federalista che rientra in questa logica e che mira appunto alla creazione di uno stato del Nord, lasciando al proprio destino il centro ed il sud, in barba alla storia ed a quello sprito di unità nazionale da sembra sgradito ad un popolo, quello del Nord, che senza il lavoro degli emigrati del Sud non esisterebbe.
Stiamo vivendo un momento decisivo che prenderà avvio a settembre, ma con un'opposizione così debole e tutta presa dalle sue questioni interne, per questo paese non c'è molta speranza.

2 commenti:

Dario ha detto...

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DarioBallini

SantiagoG ha detto...

concordo, un anno fa quando parlavano delle ronde mi venivano in mente i fasci di combattimento fascisti. Certo a quel tempo ci davano tutti dei paranoici, dicendo che alla lega non la sente nessuno...