mercoledì 25 febbraio 2009

Nucleare: non solo un passo indietro ma anche una questione etica

Certo parlare di questioni etiche e di rispetto quando si parla del presidente del milan e del suo hobby della politica ormai fa sorridere, ma per chi il rispetto e' un valore imprenscindibile, il cavaliere non finisce mai di stupire e gettare nello sconforto. Questa volta si parla del nucleare. Il paese si era espresso con un referendum nel 1987 dicendo chiaramente no all'uso dell'energia nucleare nel nostro paese, ed allora mi chiedo: se si intende tornare indietro da quella decisione, non sarebbe opportuno far esprimere ancora una volta il paese ? Si mi rendo conto della mia pretesa che sfiora l'utopia, d'altra parte non sarebbe il primo referendum il cui risultato e' stato disatteso. Tutti ricordiamo l'esito dela consultazione sul finanziamento pubblico dei partiti, l'Italia disse chiaramente ed a larga maggioranza no, ma da quel referendum si trovo' una scappatoia molto piu' velocemente. In quel caso c'erano di messo gli interessi di tutti i partiti, ed oggi siamo punto e a capo anche su quella materia. E' vero che dal dire al fare c'e' di mezzo il mare ed in questo caso, quello delle centrali nucleari, c'e' di mezzo un oceano. Si perche' nessuno ha fatto trapelare dove saranno costruite le centrali nucleari ed i sindaci dei comuni piu' papabili sono gia' sul piede di guerra. Nessuno le vorra' sul proprio territorio ed allora assisteremo ancora una volta a manifestazioni, incidenti, esercito chiamato a reprimere la protesta e via dicendo, una rappresentazione gia' collaudata. Il tutto per ricorrere ad una fonte energetica che non sara' il futuro per il nostro paese. Per prima cosa perche' dipenderemo ancora da approvigionamenti provenienti dall'estero, oggi il petrolio, domani l'uranio. Secondo perche' avremo come tutti il problema dello smaltimento dello scorie, terzo perche' si tratta ancora di una tecnologia la piu' pericolosa. E quindi il paese che piu' di tutti per esempio avrebbe modo di sfruttare sole e vento o altre fonti energetiche, no si butta sul nucleare. Si prevedono tempi lunghi comunque, promesse del governo a parte, che come al solito fa annunci ma non li fa seguire ad un programma ben definito. L;improvvisazione accompagnata da arroganza al potere.

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