La gravità delle dichiarazioni del ministro Maroni "Denunce per chi occupa" non sta tanto nella minaccia, già pervenuta da Berlusconi qualche giorno fa se pur smentita, ma quanto nel fatto che tale dichiarazione arrivi dopo una giornata di protesta pacifica in cui studenti e insegnanti hanno mostrato tutta la loro serietà nel manifestare in maniera gioiosa. Il governo non riesce a mettere a tacere la protesta in maniera pacifica, perchè vorrebbe dire ritirare anzi in questo caso abrogare la legge appena approvata, ed allora ricorre alle maniere forti. Prima utilizzando le frange dell'estrema destra manovrate dai fascisti di La Russa che hanno provocato tafferugli a Piazza Navona per aprire la strada all'intervento della polizia, poi con le minacce del ministro dell'interno Maroni che intende denuciare chi occuperà scuole ed università. Il governo insomma mette in atto strumenti repressivi antichi ma per fortuna i tempi non sono più quelli del '68 e gli studenti stanno mettendo in atto forme di protesta alternative che non forzatamente devono passare attraverso l'occupazione. Prima fra tutte la lezione in piazza ed in mezzo alla strada, uno strumento nuovo che porta l'università a diretto contatto con la cittadinanza che in questo modo può rendersi conto dei problemi e dei danni che sta facendo questo governo.
venerdì 31 ottobre 2008
Il governo minaccia .. ma la protesta corre anche sul web
La gravità delle dichiarazioni del ministro Maroni "Denunce per chi occupa" non sta tanto nella minaccia, già pervenuta da Berlusconi qualche giorno fa se pur smentita, ma quanto nel fatto che tale dichiarazione arrivi dopo una giornata di protesta pacifica in cui studenti e insegnanti hanno mostrato tutta la loro serietà nel manifestare in maniera gioiosa. Il governo non riesce a mettere a tacere la protesta in maniera pacifica, perchè vorrebbe dire ritirare anzi in questo caso abrogare la legge appena approvata, ed allora ricorre alle maniere forti. Prima utilizzando le frange dell'estrema destra manovrate dai fascisti di La Russa che hanno provocato tafferugli a Piazza Navona per aprire la strada all'intervento della polizia, poi con le minacce del ministro dell'interno Maroni che intende denuciare chi occuperà scuole ed università. Il governo insomma mette in atto strumenti repressivi antichi ma per fortuna i tempi non sono più quelli del '68 e gli studenti stanno mettendo in atto forme di protesta alternative che non forzatamente devono passare attraverso l'occupazione. Prima fra tutte la lezione in piazza ed in mezzo alla strada, uno strumento nuovo che porta l'università a diretto contatto con la cittadinanza che in questo modo può rendersi conto dei problemi e dei danni che sta facendo questo governo.
giovedì 30 ottobre 2008
Forse sarà inutile ... ma comunque emozionante
mercoledì 29 ottobre 2008
Oggi come 40 anni fa: arrivano gli studenti di destra e la polizia
martedì 28 ottobre 2008
I problemi dell'università visti da dentro
Quante parole in questi giorni sull'università da destra e sinistra, ma il cittadino che non vive all'interno dell'università da tutte queste parole riesce davvero a capire quali siano i reali problemi e a valutare l'efficacia delle soluzioni proposte da una parte e dell'altra ? Da persona che vive all'interno dell'università ritengo di no e che fino ad ora nessuno ha fatto un'analisi completa da portare come base per i provvedimenti che si intendono prendere o contestare.
lunedì 27 ottobre 2008
La matematica di Berlusconi certifica le cifre di Veltroni
Bene veniamo alla manifestazione di sabato e risolviamo per sempre la questione del numero delle persone. Berlusconi all'indomani della manifestazione del 2 dicembre 2006 a Piazza San Giovanni contro il governo Prodi dichiaro': "C'erano due milioni di persone in piazza" Ok nessuno contesto' quella cifra. Ecco la mappa della Piazza ripresa da Google Maps che quel giorno era effettivamente stracolma di gente..
La manifestazione di sabato si e' svolta al Circo Massimo, che, come Piazza San Giovanni, sabato appariva stracolma di gente senza un minimo spazio libero. Berlusconi dichiara per mezzo dei suoi leccapiedi, Cicchitto e Gasparri, che i partecipanti erano non piu' di 300.000. Bene allora vediamo la mappa del Circo Massimo.
il cannocchiale
sabato 25 ottobre 2008
Bravo Walter .... ma c'e' sempre un ma ..
Veltroni impara dagli studenti e dicci cosa faresti per la scuola e l'università
Veltroni dovrebbe imparare dagli studenti che ieri sono andati all'incontro con la Gelmini e capire che non c'è prossibilità di dialogo con chi lo cerca dopo aver fatto i danni. Gli studenti giustamente hanno chiesto prima di sedersia qualsiasi tavolo che fossero ritirati gli articoli che tagliano fondi per un 40% nei prossimi due anni e che bloccano il turn-over dei ricercatori (ogni 5 che vanno in pensione solo 1 viene rimpiazzato). La ministra guardia parchi (fino ad ora ha fatto solo questo) ha risposto che gli studenti vogliono solo mantenere un'università che non funziona e loro molto civilmente se ne sono andati. Inutile cercare il dialogo se non si è disposti a cedere nemmeno di un millimetro dalle proprie posizioni. Veltroni impara e speriamo che la manifestazione di oggi, con tutto il veleno che Berlusconi ha già buttato addosso agli studenti e che butterà addosso ai manifestanti, sia il primo passo per una vera e propria mobilitazione di piazza contro un governo che per togliere l'Ici a tutti (anche a chi la potrebbe pagare senza battere ciglio), per salvare l'Alitalia piuttosto che venderla a chi se ne sarebbe occupato senza oneri a carico dello stato, per salvare le banche strozzini legalizzati dei piccoli risparmiatori, ha deciso di raschiare soldi ovunque compreso l'unico settore dove sarebbe necessario investire per il futuro del paese: l'istruzione e la ricerca. L'università non funziona ? La scuola non funziona ? Benissimo ma allora per farla funzionare si tagliano fondi senza mettere a punto un piano di interventi per modificare anche strutturalmente questi settori e fare in modo che funzionino in maniera adeguata ? Basta diminuire i finaziamenti per fare funziobnare universita' e ricerca ? O magari intervenire per eliminare e modificare le cause del malfunzionamento ? Ma per fare questo è necessario avere competenza, capacità di analisi, conoscere il settore, l'istruzione in queto caso, dove si va a intervenire. Ecco allora il vero problema ... siamo governati da incompetenti che l'unica cosa che sanno fare sono somme e sottrazioni, da una parte le entrate da una parte le uscite e bisogna fare in modo di diminuire le uscite. Ecco che si tagliano le voci di spesa a vanvea e senza un piano preciso. Ma quello che mi preoccupa è ... : Veltroni tu sapresti cosa fare ?
venerdì 24 ottobre 2008
Quando questo paese smetterà di farsi prendere per il culo da Berlusconi ?
mercoledì 22 ottobre 2008
Berlussolini e Mussosconi ... alla prova di forza
Ci siamo ... Berlusconi non sopporta l'opposizione e per controbattere le manifestazione degli studenti di questi giorni annuncia l'utilizzo della forza. In pefetto stile dittatoriale promette botte a tutti, studenti, professori, precari e mezzi di informazione. Siamo sull'orlo di uno scontro senza precedenti forse più drammatico di quanto avveniva nel '68 perchè oggi il paese è guidato da un pazzo senza scrupoli che sicuramente è disposto a tutto pur di mettere a tacere che lo contrasta. L'accusa è quella di raccontare menzogne riguardo ai tagli della scuola ed in particolare dell'Università. Ma i tagli ci sono ed i Rettori avevano già manifestato la loro preoccupazione a luglio in occasione del decreto 112/2008 e hanno riproposto tali preoccupazioni in occasione dell'avvio del nuovo anno accademico denunciando un'impossibilità a chiudere i bilanci in pareggio già dal prossimo anno. La riduzione del FFO (fondo di funzionamento oridinario) e la possibilità di trasformare gli Atenei in Fondazioni Private uccideranno definitivamente l'attuale sistema di istruzione universitario mettendolo in mano ai privati. Questo lo hanno capito anche gli studenti che scendono in piazza e bloccano l'attività didattica per difendere l'istruzione pubblica. Un movimento diverso dal 68 e dal 77 perchè qui si lotta vicino a docenti, ricercatori, rettori e personale tecnico amministrativo per salvare l'Università Italiana dallo sfascio. Ma il cavaliere non è abituato ad avere chi si oppone alle sue decisioni e tutto questo grande movimento di protesta lo ha mandato fuori giri. Le prime avvisaglie ci sono state ieri a Milano ma ora il rischio è che la violenza delle forze dell'ordine si scagli contro un movimento di protesta pacifico formato da ragazzi, gentori e docenti.
martedì 21 ottobre 2008
Indentikit del ministro doc nel governo del nano di Arcore
lunedì 20 ottobre 2008
L'ambiente come la scuola: una spesa per Berlusconi piuttosto che un investimento
E' nel DNA della destra pensare agli interessi degli imprenditori, del capitalismo, del più forte contro il più debole, contro il disagio sociale che non è ammesso a favore del profitto a qualunque costo, anche della vita umana o del pianeta intero. Lo scontro di questi giorni sull'ambiente all'interno dell'Europa che vede allineati da una parte l'Italia e alcuni paesi dell'est, contro il resto dei 26, fra i quali Francia, Inghilterra, Germania paesi cioè che come l'Italia fanno parte del G8, è senza precedenti. Il governo Berlusconi, come già in passato, nella sua folle salvaguardia del profitto ad ogni costo, si schiera contro l'Europa che tenta, pur se con molti limiti, di governare uno sviluppo economico evitando ulteriori disastri al nostro pianeta già gravemente malato. Ma la salvaguardia del pianeta ha un prezzo e questo prezzo, come qualunque spesa che non generi profitto, viene vista dall'impernditore Berlusconi, come appunto una voce di spesa viva che come tale deve essere eliminata. E' la stessa logica che segue questo governo per la scuola. Lo stato devi diminuire il suo fabbisogno di denaro ed allora si fa economia ovunque anche nella scuola, trattando la spesa della voce istruzione come se fosse una spesa per la carta igenica. E' una posizione politica non indifferente figlia della ideologia del capitalismo. Mantenere il pianeta dove viviamo, per gentile concessione di qualcuno, viene vista come una spesa e non come un investimento per il futuro se non nostro dei nostri figli, dei nostri nipoti di tutti i nostri futuri discendenti. la globalizzazione ha portato con se molti problemi che non possono essere demandati come la salvaguardia dell'ambiente. Oggi si dice che uno dei maggiori paesi che producono inquinamento sia la Cina, ma il probema dell'inquinamento diventa un problema di tutti e non solo della Cina. Ma nella ideologia di destra e capitalista spendere per inquinare il meno possibile significa spendere a vuoto e diminuire il profitto, oggi però tutti i grandi paesi industrializzati hanno capito che alla lunga salvaguardare l'ambiente significa avere anche un ritorno economico anche se non immediato. L'unico che non ha capito questa elementare teoria è proprio Berlusconi, ma non è la prima volta che il cavaliere dimostra poca lungimiranza. Ed ancora una volta la parte della cattiva la fa una donna, la ministra Prestigiacomo. Nell'ultima campagna elettorale tutti auspicavano una maggiore presenza delle donne nella politica e nel governo del paese, beh se questi sono i risultati della presenza femminile con i disastri nella scuola (Gelmini), nelle politiche sociali (Carfagna), ed ora nell'ambiente (Prestigiacomo), ma non era meglio che queste donne se ne fossero rimaste dove stavano e dove almeno una di loro ha fatto anche affari d'oro.
sabato 18 ottobre 2008
Il governo contro tutti e tutto
venerdì 17 ottobre 2008
In pericolo lo sciopero e la democrazia
Non passa giorno ormai che questo governo non stringa intorno alla democrazia il suo lento nodo scorsoio e non si vede via d'uscita diversa dallo scendere in piazza ma non per una giornata di scioperoma bensì per una vera e propria protesta ad oltranza, una rivoluzione. Se non si agirà in questo modo lentamente ai lavoratori verrà tolto ogni strumento di protesta. Basta leggere oggi le proposte del ministro Sacconi per limitare il diritto allo sciopero, uno strumento di protesta già fortemente limitato negli anni 80 con l'obbligo della comunicazione preventiva e della garanzia dei servizi essenziali. Le proposte del ministro sono ora allucinanti e fuori da ogni logica democratica. Il governo pretende di conoscere preventivamente quale sarà l'adesione ad uno sciopero indetto da un'organizzazione sindacale. Prima quindi di in dire uno sciopero ci vorrà un esperto, come nel campo delle metereologia, che faccia sapere al governo la previsione sull'adesione allo sciopero stesso. Ancora prima dello sciopero le organizzazioni sindacali dovranno indire e tenere un referendum fra i lavoratori, una specie di consultazione preventiva che autorizzi lo sciopero da parte dei lavoratori. Poi divieto di qualsiasi manifestazione che blocchi ferrovie, strade e areoporti, come dire .. i lavoratori che fanno sciopero dovranno starsene a casa tranquilli e nessuna manifestazione dato che queste manifestazioni per forza bloccheranno le strade lungo le quali si tiene la manifestazione stessa. Se passeranno queste norme per indire uno sciopero ci vorranno almeno sei mesi per tenere referendum, per fare le previsioni sull'adesione e per capire come si dovrà svolgere lo sciopero stesso. Il problema è che mentre la Cgil ha naturalmente respinto al mittente questo genere di proposte che di fatto renderebbero impraticabile uno sciopero, la Cisl dal canto suo si dice pronta al dialogo e a trattare ? Ma trattare che cosa ? La pelle dei lavoratori ? o i loro sacrosanti diritti conquistati con anni di lotta ? ...
Italia: un casino di paese o un paese nel casino ?
Non trovo altro termine per descrivere la situazione del nostro paese che la sera i telegiornali e la mattina la carta stampata ti sbattono sulla faccia. Facciamo un rapido escursus di questa notizia. Mentre il tutto il mondo la crisi finanziaria si aggrava ogni giorno di più ed i telegiornali ci aggiornano sui miliardi di euro bruciati dalla borsa, i nostri parlamentari sembrano un manipolo di ragazzini rissosi e dispettosi che si fanno i dispetti appunto per le nomine di un giudice della consulta e del presidente della commissione di vigilanza Rai. Io voto questo se tu ritiri quell'altro si grida da destra, io questo non lo voglio ma voglio quello là, si ribatte da sinistra sbattendo i piedim, va beh ma io allora oggi non vengo alla sedurta della camera, ribatte il Partito delle Libertà, tu non vieni oggi ? ed io non ci vengo domani, risponde il Partito Democratico in un botta e risposta che mi ricorda quando andavo all'asilo e litigavo con il nemico del mio amico. In questo botta e risposta un telegiornale infila un servizio sui parlamentari che, preoccupati per lo sciopero che ci sarà oggi dei sindacati autonomi, anticipano il ritorno a casa al giovedì piuttosto che al venerdì. Ma scusate lo sciopero c'è anche per chi va a lavorare e allora se tutti ci comportassimo come loro oggi venerdì 17 chi lavorerebbe ? Brunetta intervieni tu per favore. Ops dimenticavo Brunetta colpisce solo i malati e non gli assenteisti e prima di colpirli vuol il loro Cud: se il tuo reddito è inferiore ai 1500 euro mensili allora tu non devi stare mai male altrimenti ti tolgo i soldi, se invece percepisce 200.00 euro l'anno, non ti tocco stai pure male.
mercoledì 15 ottobre 2008
Il socialismo salva il capitalismo
Il sistema capitalistico di cui gli Stati Uniti sono da sempre i promotori ed il paese guida per tutto il mondo sta vivendo una delle sue più grave crisi che ne mina le fondamenta ed i principi che sembravano solidi come la pietra. Le banche, che costituiscono una delle massime espressioni del sistema finanziario capitalistico, sono sull'orlo della bancarotta dopo che alcune sono fallite. Il capitalismo si basa sul profitto, sullo sfruttamento dell'essere umano e del suo lavoro, sulla prevaricazione del più forte e più potente economicamente, ma ora questo sistema ha spremuto tutto quanto c'era da spremere dalla povera gente che non ha più potuto far fronte all'usura legalizzata delle banche. Nel momento in cui gli sfruttati sono stati messi in condizione di pagare i forti interessi della banche fagocitatrici di denaro, il sistema è andato in crisi. La crisi peggiore da quando è stato messo in piedi il meccanismo perverso del capitalismo, una crisi che ha rischiato e sta rischiando di travolgere tutto. Come uscire da questo giro perverso ? Semplice: facendo ricorso alle teorie socialiste che contemplano uno stato imprenditore soprattutto per quei servizi essenziali che devono garantire appunto la vita dello stato stesso. Servizi come telecomunicazioni, approvigionamenteo energetico ed idrico, la rete dei trasporti, tutti settori vitali per la sopravvivenza di una nazione. Ecco allora che l'Europa e gli Stati Uniti ricorrono all'intervento statale per salvare il modello capitalistico dallo sfascio totale. Dopo il crollo del muro di Berlino, dopo la caduta dei paesi socialisti qualcuno pensava che quel modello fosse morto e sepolto (sebbene nella reltà nessun paese comunista lo ha poi applicato realmente) ed ora invece torna di moda la parola nazionalizzazione. Gli stati capitalistici doventeranno azionisti degli istituti di credito come prevede il modello di sviluppo socialista e comunista teorizzato da Marx ed Hengel. Una soluzione che dovrebbe far riflettere e portare l'umanità non solo a cambiare le regole come dice il nostro ministvo dalla erre moscia ma anche a rivedere profondamente il proprio modello di sviluppo.
martedì 14 ottobre 2008
Il voto di scambio torna di moda
Oggi il Partito Democratico ha dato il via alle trasmissioni della sua Tv Youdemo.tv e lo fa alla grande mandando in onda il suo segretario politico Walter Veltroni a fare una richiesta di ... voto di scambio. Si avete letto bene. Ricordate quando nella migliore tradizione democristiana si parlava del famoso voto di scambio ? Era molto di moda in Sicilia, ma non e' del tutto scontato che sia di moda anche oggi, un politico chiedeva ai cittadini, di solito mafiosi o legati alla malavita, di votarlo alle elezioni politiche in cambio di favori che il politico stesso avrebbe garantito una volta eletto. Questo meccanismo abominevole e' stato il paravento per il centro destra per eliminare le preferenze nella legge elettorale per le elezioni politiche, si e' trovata cioe'a la scusa del voto di scambio per togliere ai cittadini uno strumento di democrazia vera .. la preferenza. Bene Veltroni oggi ha riesumato questa pratica lanciando una proposta alla maggioranza di centro destra: il Partito Democratico votera' il candidato del PDL alla corte costituzionale in cambio del voto del Pdl stesso a Leoluca Orlando come presidente della commissione di vigilanza Rai. Ecco il dialogo di cui parlava Veltroni ieri nei rapporti fra maggioranza e minoranza: io do una poltrona a te e tu ne dai una me. Uno scambio come si faceva da ragazzi quando si raccoglievano le figurine dei calciatori. Ma qui stiamo parlando di qualcosa di piu' serio e cioe' di nominare persone che dovrebbero guidare organismi strategici per il funzionamento del paese. Beh se la televisione del PD deve servire a mandare in onda questo tipo di messaggi .... forse sarebbe stato meglio impiegare i soldi spesi per questa americanata in qualcosa di piu' costruttivo. Certo che questo bipartitismo semplifica molto le cose ... qualche hanno fa le poltrone andavano divise per 5, per 6 se non addirittura per 8 .... oggi il potere si divide per due ... e' molto piu' facile fare le operazioni di suddivisione e sono tutti piu' contenti .... un po' meno i cittadini ma in fin dei conti loro devono solo andare a votare ed ogni 5 anni.
lunedì 13 ottobre 2008
I primi frutti di sei mesi di governo
domenica 12 ottobre 2008
La sinistra non è morta ... ci siamo ancora
Nel silenzio generale ieri si è svolta una grande manifestazione della sinistra a Roma e finalmente sono tornate in piazza le bandiere rosse ed i pugni chiusi. L'opposizione ufficiale è quella ... presunta .. del Partito Democratico ma nel paese esiste ancora una opposizione forte costituita da centinaia di migliaia di cittadini che, anche se non rappresentati in parlamento, ieri hanno fatto sentire la loro voce. Una voce che i fa sentire ogni giorno attraverso la rete, i blog e tutti gli strumenti che per fortuna la tecnologia mette a disposizione, una voce che ieri oltre a farsi sentire in piazza ha iniziato a farsi sentire con la raccolta delle firme per il referendum abrogativo del Lodo Alfano promosso da Di Pietro. Speriamo che i partiti della sinistra, divisi più che mai, abbiano capito che ancora esistiamo, che ancora ci siamo e che è il momento di pensare a come risalire la china contro questo governo e la sua maggioranza che sta riportando indietro di 50 anni il nostro paese. Speriamo che i leader di questo popolo che ha ancora la forza ed il coraggio di sfilare con il pugno chiuso e la bandiera rossa si rendano conto dei loro errori e la finiscano di litigare per tornare a guidare un movimento che esiste ed e' forte. La società capitalista è in forte crisi e le vicende della borsa di questi ultimi giorni ne è una dimostrazione ormai chiara e palese, le dichiarazioni rassicuranti del governo (oggi Brunetta dichiara che la nostra economia è forte e non siamo in recessione ... ma dove vive il nano 2 ?) servono solo a tentare di mascherare lo sfascio economico e finanziario di un paese allo sbando sotto ogni punto di vista. Un governo che si stupisce del rigurgito fascista di questi ultimi mesi (ultimo episodio ieri sera in Bulgaria durante la partita dell'Italia), un rigurgito favorito dalla politica di Berlusconi, La Russa, Maroni e company, un rigurgito che mette a rischio la democrazia già vacillante del nostro paese. Ma non tutto è perduto, il colore rosso non è del tutto sparito dalle nostre strade, ci siamo ancora .... esistiamo.
sabato 11 ottobre 2008
Giro di vite .... per i gettacarte
Questo è il governo della tolleranza zero. Ogni giorno si inventano nuovi reati e nuove sanzioni, anche penali, contro chi commette tali reati. Un comportamento contradditorio oltre che ipocrita per un governo che allo stesso tempo ha garantito l'immunità sia al suo Presidente che alle altre tre maggiori cariche dello Stato. Oggi il tentativo di Berlusconi di considerare criminali chi getta una carta o un pezzo di plastica per terra o verso chi scrive sui muri è fallito ma alla fine riuscirà a convincere tutti i suoi alleati. Quindi che dovrebbe dare il buon esempio in questo paese e dovrebbe avere un comportamento irreprensibile, è garantito da processi e da condanne, chi invece per incuria o per maleducazione sporca le strade o i muri dei palazzi, va a finire in galera. Tutto questo accanimento con i più deboli, dai bambini rom, alle prostitute, ai dipendenti pubblici che si ammalano (non i manager), a chi sporca la città sembra destinato ad ottenere un solo obiettivo: oberare i tribunali di un super lavoro per bloccare la loro attività ed arrivare ad un nuovo provvedimento per la scarcerazione di massa ed alla riforma della giustizia cosi' come la vuole il premier per mettere i giudici sotto il controllo della politica. Per inciso la riunione del consiglio dei ministri si è svolta oggi a Napoli, beh i tagli alla scuola in qualche modo servono anche per questo, finanziare gli spostamenti di tutto il Consiglio dei Ministri.
venerdì 10 ottobre 2008
Il regime alla prova dei fatti
L'autunno è caldo e non solo metereologicamente parlando. Il freddo previsto da Berlusconi non c'è e sulla scia delle proteste relative al tentativo di affosare la scuola nei prossimi giorni ci saranno scioperi e manifestazioni da parte del pubblico impiego, uno dei settori più tartassati da questo governo. Mantenuto a livelli stipendiali da fame, vittima delle manie di protagonismo del supernano Brunetta, ignorato a livello contrattuale, nei prossimi giorni finalmente si muoverà con scioperi a livello regionale e poi nazionale. La situazione del nostro paese è critica, stretto come si trova da una crisi finanziaria mondiale senza precedenti i cui effetti si vanno a sommare ad una situazione economica già da bancarotta e con un governo incapace di rassicurare il paese se non con i soliti slogan del cavaliere che ora ha promesso di passare alle maniere forti. Ci sono tutte le premesse per un tentativo di instaurare quel regime che l'opposizione guidata da Veltroni fa finta di non riconoscere. Che cosa dovrà fare ancora Berlusconi per convincere il Partito Democratico che la democrazia nel nostro paese è finita e se non si interviene rischiamo di perderla definitivamente ? Ieri il Presidente del Consiglio ha confermato apertamente le sue intenzioni. Due giorni di dichiarazioni sfrontate in barba alla costituzione italiana: prima ha informato il paese della sua volontà di governare passando sopra al parlamento, poi ha affermato che non saranno più tollerati nè scioperi nè manifestazioni di protesta. Se a queste dichiarazioni aggiungiamo che l'esercito è già nelle strade delle grandi città c'e' da chiedersi: che cosa ancora deve fare quest'uomo affinchè il nostro paese si muova per liberarsene definitivamente ? I prossimi giorni saranno cruciali per verificare fino a dove il regime instaurato dalla triade Brlusconi, Fini, Bossi possa arrivare nella sua lotta alla democrazia
mercoledì 8 ottobre 2008
Lodo Alfano: basta le parole ora si passa ai fatti
Inizia sabato 11 ottobre la raccolta delle firme organizzata dall'Italia dei Valori per il referendum contro il Lodo Alfano. La legge che garantisce l'immunità alla quattro più alte cariche dello Stato ma soprattutto a Silvio Berlusconi, colui cioè che rischiava maggiormante di andare in galera per le sue innumerevoli vicende giudiziare. Finalmente dopo tante chiacchere, dopo tante polemiche, c'è qualcuno che fa un atto concreto. Non ho molta simpatia per Di Pietro e la sua formazione politica, anche lui non immune per esempio dall'aver inserito fra le sue file personaggi discutibili come per esempio l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, ma indubbiamente è l'unico che abbia proposto un atto concreto contro l'attuale maggioranza e contro Berlusconi. Il Partito Democratico avrebbe potuto fare molto di più se solo Veltroni non avesse scelto la strada del distacco dalla sinistra e della pesudo opposizione con un dispendio di energie fine a se stessa. Ricordiamo per esempio la raccolta di firme contro il governo organizzata dal PD, firme che non serviranno assolutamente a niente contro una "dittatura" della maggioranza di centro destra che ha scelto di governare scavalcando a pie' pari il Parlamento e calpestando la costituzione. Ora tocca ai cittadini dare il loro contributo e far sentire la propria voce oltre che con le parole anche con i fatti per arrivare all'abrogazione di una legge fra le più vergognose che il nostro paese ricordi dai tempi del fascismo. Forza andiamo a firmare affinche' questo referendum si possa svolgere prima che Berlusconi trovi il modo di impedire anche questo momento di autentica democrazia.
Per sapere dove e quando firmare nelle varie città italiane scaricate il programma relativo alla raccolta delle firme.
martedì 7 ottobre 2008
Crolla la borsa ... ma la parola di Dio no
Stamani mi sento bene e sono felice. Si negli ultimi mesi ho praticamente visto scomparire quei quattro soldi che mi avevano convinto ad investire in borsa, ma ieri ho ricevuto una buona notizia. Più buona di quelle che Berlusconi ci propina giornalmente dicendoci che in Italia tutto va bene, che il paese è solido, che le nostre banche non sono come quelle americane (anche se Uicredit sta crollando giorno per giorno), che gli italiano non devono temere per i loro conti correnti (ma chi tiene più soldi in un conto corrente da oltre venti anni a questa parte considerato che le banche non ti danno un euro di interessi). Si la vera speranza e il vero sollievo ce l'ha dato ieri il papa. "I soldi non contanto niente, l'unica cosa che conta a questo mondo è la parola di Dio e quella non crolla mai" Questa si che è una buona notizia per gli italiani. Certo il Papa non ha spiegato come una famiglia possa mangiare con la parola di Dio, oppure come possa pagare il mutuo che si gonfia mese dopo mese, oppure come possa recuperare i propri risparmi dilapidati dalla finanza creativa. Ma nei prossimi giorni ci illuminerà. Intanto ieri sera ho provato a dire un Pdre Nostro, ma il mio stomaco non si è riempito ed allora ho dovuto aprire il frigo e riccorere a qualche provvista che mi ero premunito di comprare. Stamani poi sono andato al bar ho preso un cappuccino ed una pasta, sono andato alla cassa, ho detto davanti al barista che mi guardava a bocca aperta un'ave maria e sono uscito. Mi è corso dietro. Pretendeva che pagassi la consumazione. Gli ho spigato facendogli vedere il giornale che soldi non contano niente e che ciò che conta è la parola di Dio. Non c'e' stato niente da fare ha voluto i due euro per la colazione. Speriamo che oggi il Papa chiarisca questa storia e che giornali e televisioni diffondano a dovere la notizia fornendo tutte le istruzioni su come utilizzare la parola di Dio per mangiare e tirare avanti. Chissà se in borsa esiste poi un titolo denominato "Parola di Dio", oggi mi informo. Scusate ma ora vado a dire un atto di dolore chissà quanto vale, magari stasera un bel piatto di tagliatelle me le saroò guadagnate.
lunedì 6 ottobre 2008
Finalmente e' tornata la vera domenica
Finalmente da ieri siamo ritornati alle nostre care domeniche televisive dove i programmi spazzatura pomeridiani ci deliziano con la voglia di elevare il loro infimo livello. Se fossi Berlusconi questo sarebbe si un problema da decreto governativo: non interrompere la messa in onda di programmi come Domenica In. Che bello ascoltare personaggi di indubbio livello culturale come Giletti, la Parietti e la Zanicchi parlare del problema dei "fannulloni" e delle gesta del ministro Brunetta. Che bello ascoltare le lodi tessute da questi grandi esperti di politica e di affari italiani al nano ministro e alla sua crociata contro l'inefficienza della pubblica amministrazione. E che dire poi dei loro interventi sul problema dell'assenteismo, sulla produttività e sugli stipendi dei pubblici dipendenti ? Interventi illuminanti provenienti da persone che al mattino se va bene si alzano quando gli altri hanno già terminato almeno mezzza giornata di lavoro, che in qualche ora di trasmissione domenicale guadagnano quello che un dipendente pubblico prende in cinque anni di lavoro, che nemmeno hanno mai messo piede in un ufficio pubblico in quanto circondati da persone che fanno tutto quello che un lavoratore o lavoratrice normale fa da solo. E che dire poi delle interviste che all'interno di questa trasmissione vegono effettuate al politico di turno senza nessun contradditorio ? Interviste condotte dal bravo presentatore di turno che snocciola domande preparate da altri e delle quali non conosce il minimo significato. Interviste nelle quali il politico risponde come meglio crede snocciolando pareri e cifre senza che nessuno, e tanto meno i bravo presentatore, possa contestarle o almeno controbatterle. E così accade come ieri che la seconda carica dello Stato, il Presidente del Senato Schifani, si presenta sulla poltrona della trasmissione e spazzatura e lancia sproloqui contro il leader dell'opposizione, dimenticando del tutto la carica istituzionale che lo stesso Schifani ricopre. Ma d'altra parte quando si nominano a cariche cosi' importanti personaggi che in passato hanno avuto rapporti con la mafia .. quello che e' accaduto e' il minimo che ci potesse aspettare.
giovedì 2 ottobre 2008
Gli italiani non perderanno nemmeno un euro ... ad avercelo l'euro da perdere
Mentre da una settimana in tutto il mondo i governi sono preoccupati per la crisi finanziaria americana e si presentano in parlamento ed ai cittadini cercando di proporre soluzioni, mentre negli Stati Uniti Bush ed i due candidati alla Casa Bianca (il Berlusconi ed il Veltroni degli States) collaborano per proporre azioni di governo che possano risolvere la crisi ed ancora una volta si presentano al Senato ed alla Camera, in Italia il Presidente del Consiglio ed il suo braccio destro in materia di economia, Giulio Tremonti, che fanno ? Lanciano proclami come degli imbonitori di bassa lega. "Gli italiani non perderanno un euro" strilla Barlusconi e non si vede come dargli torto considerato che gli italiani per trovare un euro devono munirsi del classico lanternino. "L'Italia non rischia" gli fa eco l'esattore Tremonti, ma non chiarisce che per Italia lui intende imprenditori e politici della stregua del suo padrone, non certo operai, impiegati e artigiani, il ceto medio insomma. Questi hanno visto delapidare i propri risparmi prima dall'avvento incontrollato dell'euro, poi dalla crescita smisurata dei prezzi e dell'energia ed ora dal crollo della borsa e dell'impero finanziario globale che ha dato loro l'ultima mazzata se per caso qualcuno fosse rimasto ancora in piedi. E quello che è più preoccupante ancora che non si danno spiegazioni a queste affermazioni ed a questi proclami gratuiti. E mentre come detto prima tutti i governi si affrettano ad andare in parlamento per affrontare la situazione drammatica, i nostri che fanno ? Berlusconi lancia proclami da Napoli liberata dai rifiuti dicono ma con l'aiuto della camorra (e questo naturalmente non lo dicono), Tremonti invece va in parlamento ma solo per parlare di finanziaria e non della crisi mondiale. Gia' e che andrebbe a dire il povero ministro dalla r-moscia ? Che l'Italia in qualita' di sultanato degli Stati Uniti non può e non è in grado di fare niente ? Meglio rifiutarsi di parlare. Insomma cari Italiani, state tranquilli e aspettiamo che Bush combini qualcosa altrimenti .... saremo i primi ad affondare.