venerdì 10 ottobre 2008

Il regime alla prova dei fatti


L'autunno è caldo e non solo metereologicamente parlando. Il freddo previsto da Berlusconi non c'è e sulla scia delle proteste relative al tentativo di affosare la scuola nei prossimi giorni ci saranno scioperi e manifestazioni da parte del pubblico impiego, uno dei settori più tartassati da questo governo. Mantenuto a livelli stipendiali da fame, vittima delle manie di protagonismo del supernano Brunetta, ignorato a livello contrattuale, nei prossimi giorni finalmente si muoverà con scioperi a livello regionale e poi nazionale. La situazione del nostro paese è critica, stretto come si trova da una crisi finanziaria mondiale senza precedenti i cui effetti si vanno a sommare ad una situazione economica già da bancarotta e con un governo incapace di rassicurare il paese se non con i soliti slogan del cavaliere che ora ha promesso di passare alle maniere forti. Ci sono tutte le premesse per un tentativo di instaurare quel regime che l'opposizione guidata da Veltroni fa finta di non riconoscere. Che cosa dovrà fare ancora Berlusconi per convincere il Partito Democratico che la democrazia nel nostro paese è finita e se non si interviene rischiamo di perderla definitivamente ? Ieri il Presidente del Consiglio ha confermato apertamente le sue intenzioni. Due giorni di dichiarazioni sfrontate in barba alla costituzione italiana: prima ha informato il paese della sua volontà di governare passando sopra al parlamento, poi ha affermato che non saranno più tollerati nè scioperi nè manifestazioni di protesta. Se a queste dichiarazioni aggiungiamo che l'esercito è già nelle strade delle grandi città c'e' da chiedersi: che cosa ancora deve fare quest'uomo affinchè il nostro paese si muova per liberarsene definitivamente ? I prossimi giorni saranno cruciali per verificare fino a dove il regime instaurato dalla triade Brlusconi, Fini, Bossi possa arrivare nella sua lotta alla democrazia

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