lunedì 20 ottobre 2008

L'ambiente come la scuola: una spesa per Berlusconi piuttosto che un investimento


E' nel DNA della destra pensare agli interessi degli imprenditori, del capitalismo, del più forte contro il più debole, contro il disagio sociale che non è ammesso a favore del profitto a qualunque costo, anche della vita umana o del pianeta intero. Lo scontro di questi giorni sull'ambiente all'interno dell'Europa che vede allineati da una parte l'Italia e alcuni paesi dell'est, contro il resto dei 26, fra i quali Francia, Inghilterra, Germania paesi cioè che come l'Italia fanno parte del G8, è senza precedenti. Il governo Berlusconi, come già in passato, nella sua folle salvaguardia del profitto ad ogni costo, si schiera contro l'Europa che tenta, pur se con molti limiti, di governare uno sviluppo economico evitando ulteriori disastri al nostro pianeta già gravemente malato. Ma la salvaguardia del pianeta ha un prezzo e questo prezzo, come qualunque spesa che non generi profitto, viene vista dall'impernditore Berlusconi, come appunto una voce di spesa viva che come tale deve essere eliminata. E' la stessa logica che segue questo governo per la scuola. Lo stato devi diminuire il suo fabbisogno di denaro ed allora si fa economia ovunque anche nella scuola, trattando la spesa della voce istruzione come se fosse una spesa per la carta igenica. E' una posizione politica non indifferente figlia della ideologia del capitalismo. Mantenere il pianeta dove viviamo, per gentile concessione di qualcuno, viene vista come una spesa e non come un investimento per il futuro se non nostro dei nostri figli, dei nostri nipoti di tutti i nostri futuri discendenti. la globalizzazione ha portato con se molti problemi che non possono essere demandati come la salvaguardia dell'ambiente. Oggi si dice che uno dei maggiori paesi che producono inquinamento sia la Cina, ma il probema dell'inquinamento diventa un problema di tutti e non solo della Cina. Ma nella ideologia di destra e capitalista spendere per inquinare il meno possibile significa spendere a vuoto e diminuire il profitto, oggi però tutti i grandi paesi industrializzati hanno capito che alla lunga salvaguardare l'ambiente significa avere anche un ritorno economico anche se non immediato. L'unico che non ha capito questa elementare teoria è proprio Berlusconi, ma non è la prima volta che il cavaliere dimostra poca lungimiranza. Ed ancora una volta la parte della cattiva la fa una donna, la ministra Prestigiacomo. Nell'ultima campagna elettorale tutti auspicavano una maggiore presenza delle donne nella politica e nel governo del paese, beh se questi sono i risultati della presenza femminile con i disastri nella scuola (Gelmini), nelle politiche sociali (Carfagna), ed ora nell'ambiente (Prestigiacomo), ma non era meglio che queste donne se ne fossero rimaste dove stavano e dove almeno una di loro ha fatto anche affari d'oro.

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