sabato 18 ottobre 2008

Il governo contro tutti e tutto

Un governo quello della terza volta di Berlusconi che va contro tutti nella strenua difesa degli interessi di pochi. Non passa giorno che il Presidente della Repubblica Napolitano faccia una raccomandazione al paese che subito qualche ministro risponde in senso opposto, poi c'è il continuo contrasto con l'Europa, con il mondo del lavoro, con la scuola e l'Università. Uno scontro continuo che rende la vita del paese insicura, piena di scontri ad ogni livello, senza nessun futuro sul quale si possa fare affidamento.
La crisi finanziaria, causata soprattutto da chi detiene il potere economico-finanziario del capitalismo mondiale, viene utilizzata ora per mettere in secondo piano i problemi ambientali del pianeta che rischiano di accorciare in maniera drastica la vita sulla terra almeno nelle forme in cui la conosciamo ora. L'Europa mette a punto un piano di interventi al quale solo l'Italia (insieme alla Polonia e questo rende ancora più vergognosa la posizione del nostro paese) si ribella soprattutto nel tentativo di curare gli ineteressi delle imprese inquinatrici. Quindi scontro aperto con l'Europa e con il Presidente Napolitano che invece aveva raccomandato una particolare attenzione ai problemi ambientali.
In questi due ultimi giorni si registrano otto morti per cause di lavoro e per la prima volta questa maggioranza, per bocca del presidente del Senato Schifani, non accusa le imprese che non rispettano le norme di sicurezza, ma addossa le responsabilità soprattutto sui lavoratori che di loro spontanea volontà non adotterebbero le norme previste dalla legge. Insomma il lavoratore italiano diventa un candidato al suicidio permanente, un atto di uno squallore unico da parte della seconda carica dello Stato.
Il paese protesta per i provvedimenti del governo sulla scuola e sull'università e subito il governo tenta di sopprimere la protesta tentando di varare norme da dittatura sudamericana per la proibizione di fatto del diritto di sciopero. Da diverse parti d'Italia si lamentano controlli effettuati da carabinieri e polizia agli scioperanti di venerdi' scorso, fermati per essere identificati come se avessero commesso chissà quale reato.
Insomma uno scontro senza precedenti, non solo fra maggioranza e opposizione, ma fra governo ed il resto del paese, dove per resto del paese si intende anche lo stato stesso nella figura del Presidente della Repubblica, come agli albori dell'avvento del fascismo. I presupposti per una dittatura reale ci sono, per il momento è solo una dittatura democratica che va avanti per la sua strada, una strada pericolosa che si incrocia troppo spesso con provvedimenti al limite della democrazia.

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