giovedì 27 agosto 2020

Per mettere all'angolo Salvini basta poco

 


L'aspetto più sconvolgente della propaganda di Salvini sta nel fatto che è basata sul niente, sulle bugie, sulle falsità, sull'arroganza e soprattutto sul vuoto di contenuti e proposte che possano definirsi tali. Il Matteo verde lavora sulla quantità: spara cavolate sui social al ritmo di decine di post all'ora nei quali offende quel ministro, si intesta la rappresentatività di milioni di italiani, chiama a raccolta le masse per il suo processo, ma se si analizzano i suoi scritti e si va alla sostanza, si rimane con un foglio bianco in mano. E basterebbe poi molto poco per metterlo all'angolo durante le sue scorribande, a spese nostre, fra le regioni italiani per la sua propaganda da sciacallo. Ieri ha preso due belle botte nei denti da parte di un sindaco, nientepopodimenoche Clemente Mastella sindaco di Benevento, e da parte della Direzione del Covid Center di Salerno. Entrambi hanno semplicemente reagito alla strafottenza, sfrontatezze e spavalderia del cazzaro verde. A Benevento il Salvini è entrato in una bar per bere un caffè e, travestito come suo solito (indossava la maglia della squadra di calcio locale), ha improvvisato lì per lì un comizio ed un solerte vigile si è apprestato a multarlo: prima perché il comizio non era autorizzato, secondo perché erano le 18.30 e a Benevento dopo le 18 c'è l'obbligo della mascherina che naturalmente il buon Salvini non aveva. Un semplice verbale ed una multa di 600 euro che naturalmente Salvini aggiungerà ai 49milioni che deve allo Stato e che quindi non pagherà o pagherà a babbo morto. Ma non è stata l'unica bravata del leader leghista. Sempre durante il suo tour campano questa volta a Salerno ha tentato di entrare nel Covid Center della città ma è stato giustamente fermato dalla Direzione del Centro il cui direttore ha poi emesso questo semplice e chiaro comunicato

“In relazione all’iniziativa di cui non è mai pervenuta preventiva richiesta a questa Direzione che ha visto irrompere in Ospedale il Segretario della Lega accompagnato da altri politici candidati locali, si precisa quanto segue:

1) Le norme di sicurezza e prevenzione legate all’emergenza Covid non consentivano e non consentono l’ingresso in Ospedale di persone estranee, a tutela della sicurezza dei pazienti e dell’interno personale. Nemmeno i familiari dei degenti, anche in casi di particolare gravità, possono accedere. E’ stato un atto non rispettoso delle regole, inopportuno in relazione anche all’attuale fase emergenziale e quanto determinatosi sarà oggetto di approfondimento.

2) Da un anno e mezzo, la Direzione dell’AOU Ruggi, come quella di tutte le Aziende Sanitarie della Campania, si attiene rigorosamente a una precisa disposizione firmata dal Presidente della Regione, che vieta ad esponenti di tutti i partiti di entrare negli ospedali per motivi politici, tanto più in periodo elettorale.

Gli ospedali sono luoghi di sofferenza e di cura, non di demagogia, in ogni Paese civile.

Punto e a capo. Naturalmente al Salvini non è rimasto che lo sfogo di turno infarcito di tweet deliranti in uno dei quali metteva sotto accusa proprio il Covid Center, lui lombardo, una regione dove si è realizzata una struttura di qualche decina di milioni per poi chiuderla per mancanza di personale che ha visto in tutto due ricoverati. Ecco c'è un modo per combattere la strafottenza e l'arroganza di questo politicante, usare la legge che lui non rispetta in alcuna occasione e magari chiedergli spiegazioni sulle sue accuse e chiedergli anche proposte serie e concrete sulle quali certamente non si otterrà mai risposta.

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