lunedì 17 agosto 2020

La semplicità dei numeri

 


Non sempre i numeri sono complicati, spesso li facciamo diventare tali per utilizzarli a proprio uso e consumo per motivare teorie sballate oppure che non sono supportate da motivazioni ragionevoli. L'attuale pandemia non si sottrae a questa regola. I numeri giornalieri che sono snocciolati ormai da mesi per informare sull'evoluzione dell'epidemia Covid in Italia sono soggetti ad analisi le più svariate e lo sono molto di più da quando si è riaperto tutto. Purtroppo però le interpretazioni del loro andamento sono le più svariate anche da parte degli esperti o presunti tale che dovrebbero semplificare e spiegare a vantaggio di una informazione chiara per tutti i cittadini. Purtroppo non è così anche a causa della libertà che ognuno ha di interpretare e poi addirittura pubblicare in rete le proprie conclusioni. Ci sono siti o pagine Facebook che ogni giorno sui 7 numeri diffusi dal ministero della salute sciorinano paginate di post con percentuali, media, variazioni settimanali, contro percentuali che raggiungono un semplice obiettivo: confondere le idee e rendere incomprensibili i 7 numeri (Ricoverati, In Terapia intensiva, In isolamento, Positivi, Guariti, Decessi, Casi Totali). Poi ci sono gli addetti ai lavori, i virologi o i medici, che, purtroppo, in diversi casi utilizzano i numeri per o seminare ottimismo o seminare pessimismo. Non sono molti questa specie di "esperti" che però causano notevoli danni in quanto non pubblicano le loro teorie in articoli su riviste scientifiche, ma si limitano a scrivere post sui social come una persona qualsiasi. A fronte di questi "esperti" dell'ultima ora poi ci sono i veri esperti che parlano semplice, spiegano in maniera equilibrata e soprattutto non si espongono in articoli che lasciano il tempo che trovano sui vari social. Purtroppo in una società dove ormai la "cultura" si forma su Facebook o Twitter queste voci sono meno ascoltate anche perché meno gridate e più equilibrate. Questa ultima categoria predica in questi ultimi giorni alcuni concetti semplici che uniti ai numeri che leggiamo quotidianamente ci fanno capire che:

- il virus non è scomparso, non è clinicamente morto, non è mutato e quello che accade intorno al nostro paese ne è la conferma

- gli effetti sono diversi perché le persone più adulte e le fasce più deboli sono più attente e quindi meno soggette al contagio 

- i giovani non sono altrettanto attenti e quindi il contagio ha ripreso ad aumentare in Italia anche se con effetti meno gravi proprio per la progressiva diminuzione dell'età dei contagiati

- in queste ultime tre settimane c'è stato un aumento del contagio che ha causato fra l'altro un aumento del 40% dei ricoverati in terapia intensiva (da 40 di 15 giorni fa a 56 attuali)

- l'aumento dei contagi è dovuto soprattutto a comportamenti non adeguati per la convivenza con il virus (vacanze all'estero, assembramenti non controllati, feste, discoteche, e quant'altro)

- se le persone non adottano comportamenti corretti è necessario chiudere oggi quelle attività dove tali comportamenti sono tenuti per consentire di arrivare a settembre in una situazione che permetta la riapertura delle scuole

Non ci vogliono né scienziati, né esperti matematici, né ottimisti o pessimisti ad ogni costo per capire che non ne siamo fuori e non ne saremo se non ci adeguiamo a comportamenti corretti, ci vuole solo un pò di sano equilibrio quello che manca purtroppo anche a presunti scienziati per non parlare poi di una parte della classe politica italiana. E ormai abbiamo imparato che sui social chi scrive e dice le cose come stanno con equilibrio è inascoltato rispetto al sensazionalista estremo: ne basta uno di questi personaggi per fare danni incalcolabili.


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