giovedì 2 febbraio 2017

Incapaci anche di mettere a punto una legge elettorale


Tutta l'inadeguatezza della classe politica italiana sta nell'incapacità perfino di definire le regole che dovrebbero regolare la vita di un paese democratico. Dopo tangentopoli e dopo quarantanni che si è andati avanti con delle regole che hanno funzionato la politica italiana è stata presa dalla frenesia di cambiare queste regole in nome della "stabilità" e/o "governabilità". In realtà si è passati da una stagione, quella della prima repubblica, costellata da Politici con la P maiuscola, a politici di bassa lega di volta in volta recuperati da strati sociali e culturali diversi. Non che nella prima repubblica fossero tutte rose e fiori, tangentopoli lo ha dimostrato, ma le pecche di quella stagione non sono state eliminate e si sono, dopo un periodo di stasi, lentamente ripresentate in maniera amplificata e in maniera geneticamente modificata. La corruzione anche nella prima repubblica aveva caratteristiche da statista in quanto il politico che in qualche modo "trafugava", attraverso il meccanismo delle tangenti, soldi pubblici lo faceva per il partito e quei soldi andavano a foraggiare la propria organizzazione politica e quindi in qualche modo tornavano nel giro pubblico. Questo malcostume di è lentamente trasformato per andare a confluire in una corruzione ad personam nella quale il politico di turno sfrutta il proprio potere per ottenerne un beneficio esclusivamente personale. Questa nuova stagione politica ha quindi segnato un significativo abbassamento del livello della classe politica che si è manifestato nel tipo di corruzione ma anche purtroppo nel livello della competenza politica di questa nuova classe dirigente. L'azione politica si è progressivamente spostata dall'interesse del paese all'interesse del politico passando attraverso leggi elettorali che hanno tolto al cittadino il vero potere che può utilizzare in un regime democratico: l'elezione dei propri rappresentanti nelle istituzioni. Un progressivamente impoverimento della classe politica e conseguentemente delle istituzioni fino ad arrivare ad una sfilza di leggi icostituzionali compresa quella importantissima legge che determina le regole con la quale si svolgono le elezioni democratiche. Ed ora, dopo la bocciatura di una seconda legge elettorale ancora prima che fosse applicata (per fortuna), l'attenzione di tutti i partiti politici è indirizzata sulla "eventuale" stesura di un'altra legge. Tutti pensano ad alchimie strane per arrivare a vincere le future elezioni ad esclusione dell'unica strada da seguire per ottenere un reale consenso popolare: programmi e progetti per una società civile, democratica e sostenibile. Forse perché nessuno sa ed ha un programma o un progetto che sia rispondente alle esigenze reali del paese e/o della maggioranza del paese. E invece, dopo la tragica caduta delle ideologie, eccoci qui dove ognuno naviga a vista, dove non si sa più cosa vuole una formazione rispetto ad un'altra, con provvedimenti estemporanei ed uguali presi da governi diversi, insomma un caos completo. Una distanza dalla realtà che ha portato ad un paese ingovernabile diviso in tre formazioni più o meno uguali dal punto di vista numerico che non può portare ad alcun governo almeno di mettere in campo regole "anticostituzionali". Nel frattempo il paese si impoverisce con i, pochi, ricchi che diventano sempre più ricchi, ed i ceti medio bassi, sempre più numerosi, che diventano sempre più poveri: basterebbe porre rimedio a questo decadimento per ottenere un consenso importante ma ormai siamo alla politica dell'ognuno pensi a se stesso.

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