sabato 25 febbraio 2017

Lega, Forza Italia, Pd, M5: tutti fermi e il paese rotola

Il governo Renzi aveva il compito di fare le riforme, le ha fatte ma tutte bocciate e siamo al punto di partenza. Il governo Gentiloni doveva traghettare il paese in attesa di una nuova legge elettorale, ma la legge elettorale è scomparsa e nessuno sa più dove si trova la bozza di discutere. Ed allora tutti siu attrezzano per andare alle elezioni con una legge uscita dalla Corte Costituzionale poi ci si lamenta dell'intromissione della magistratura nella politica, ma se non ci fosse la magistratura oggi il nostro paese si ritroverebbe una serie di leggi tutte contro la costituzione. Nel frattempo tutti si attrezzano per conquistare poltroncine per poi andare alle estenuanti trattative per la formazione di un governo. La Lega continua con Salvini la sua azione xenofoba e razzista sul problema dell'immigrazione proponendo soluzioni inattuabili considerata la posizione del nostro paese che si propende all'interno del mediterraneo. A meno che non si mobiliti l'esercito per andare a fare la guerra in Libia in Turchia in Tunisia cioè in tutti quei paesi da dove partono i disperati dell'emigrazione. Forza Italia è immobile in attesa di una sdoganazione improbabile da parte della Corte Europea del suo padrone, Silvio Berlusconi. Un partito incapace di liberarsi del suo fondatore e di fare vita ad un partito che possa definirsi tale, spera nel ritorno di Renzi per stipulare con lui un altro patto di governo. Il Pd dopo il disastro renziano è preso dalle proprie beghe interne per costringere ad uscire chi non è d'accordo con la linea dell'ex segretario e che è stato maltratto in questi tre anni di gestione di Matteo Renzi. Chi esce, purtroppo, invece di fare fronte comune si divide in mille rivoli: Civati he messo in peidi il proprio movimento, Fassina con Sinistra Italiana, gli altri dell'ultima ora (Bersani, Speranza, etc.) non si sa che pesci prenderanno, se con Pisapia, se con De Magistris o se autonomi a difendere qualche poltroncina da buttare sul piatto della bilancia al momento della formazione di un futuro governo. Il M5S ha dimostrato in queste ore con la vicenda di Roma tutta la sua inaffidabilità. O riesce a trovare personaggi come Federico Pizzarotti a Parma, capaci a prescindere, oppure si ritrova a dipendere dai diktat di Beppe Grillo come è successo a Roma per Olimpiadi e lo stadio. Purtroppo i personaggi capaci, Pizzarotti e/o Appennino, sono una risorsa trovata per caso e non per una selezione adeguata della classe dirigente sulla base di un programma chiaro e limpido. I vari sindaci che hanno vinto le varie elezioni amministrative sono arrivati a prevalere grazie al disastro di tutti i partiti tradizionali e non certo per propria capacità e/o proprie proposte di governo. Affidare quiondi il governo del paese al Movimento 5 Stelle è un rischio enorme sia per l'intransigenza del movimento che non prevede accordi con nessuno sia per il rischio di consegnare il paese ad un comico, Beppe Grillo, che fa tutt'altro mestiere. Poi ci sono gli altri partitucoli a destra, Fratelli d'Italia, Alemanno, Ncd, con proposte populiste inadeguate per arrivare al governo. A sinistra l situazione non è certo migliore anzi. la sinistra avrebbe una grande occasione se si presentasse unita sotto un'unica bandiera ed invece sono tutti lanciati a creare il proprio movimentino che al massimo potrà ottenere una poltroncina alla camera ma che otterrà il risultato, grazie alla divisione, di tenere fuori dal parlamento una rappresentatività dell'ordine del 10-15%. Un bel futuro del paese che rimane incapace anche di organizzare un protesta se si escludono le corporazioni guidate da frange fasciste. Un popolo, che non è nemmeno in grade di evitare uno scempio come la piantagione di palme e banani in Piazza del Duomo a Milano,  che futuro può avere.

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