sabato 28 gennaio 2017

Legge elettorale: strumento per manipolare la democrazia


Ma se un parlamento non è in grado da oltre 10 anni di emanare una legge elettorale che si possa definire tale, che ci sta a fare ? Abbiamo eletto tre parlamenti illegittimi (con annessi governi, presidenti della repubblica, giudici della corte costituzionale) preché contro la Costituzione ed ora rischiamo di andare a nuove elezioni con una legge elettorale decisa dai giudici e non dal parlamento. Ma l'incapacità di mettere a punto delle regole democratiche e soprattutto rispondenti alla volontà popolare in materia di elezioni ha radici più lontane che affondano nell'inadeguatezza cronica di una classe politica il cui obiettivo è uno solo: racimolare voti. Le leggi elettorali dalla fine della prima repubblica in poi sono servite solo a questo: in nome della governabilità, ottenere in qualsiasi modo un risultato che appunto garantisse a qualcuno le poltrone. Tutti se ne sono fregati della disaffezione crescente dei cittadini alla politica, disaffezione manifestata con la crescente astensione arrivata ormai a oltre il 40%. E' indubbio che il sistema elettorale più democratico sia il proporzionale nudo e crudo che consegna un parlamento rispondente alla reale distribuzione dei voti fra gli elettori, ma quando si presentano al voto decine di partiti e quando il voto si distribuisce in maniera paritaria fra tre partiti maggiori questo sistema non consegna un quadro politico che difficilmente potrebbe governare il paese. O meglio lo potrebbe governare se la classe politica fosse una classe formata da statisti che realmente avessero come obiettivo il bene del paese. In un sistema proporzionale puro sarebbe quindi necessario un accordo fra due forze politiche per arrivare ad un governo e portare a termine un programma che avesse alcuni punti di una formazione ed altri di un'altra. Ma ce li vediamo in Italia Pd, M5S, Forza Italia+Lega mettersi d'accordo fra loro per governare ? Certamente no. Nessuno sarebbe disposto a cedere qualcosa per comunque governare secondo il volere degli elettori e ne abbiamo avuta una dimostrazione pratica nel 2013 quando i grillini hanno tradito i milioni di voti ricevuti per mantenere la loro presunta coerenza. Ecco allora che, piuttosto che attuare politiche che raccolgano consenso, ogni formazione politica si inventa dei meccanismi di "manipolazione" dei risultato elettorale a proprio uso e consumo e a queste manipolazioni si da il nome di legge elettorale. E la politica si allontana sempre di più dal paese reale.

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