martedì 8 aprile 2014

Oggi la politica è per il 95% solo fumo


Ormai l'attività principale del politico italiano è quella di rilasciare dichiarazioni, interviste, twitt in maniera compulsiva con il risultato che di un argomento se ne parla per giorni, settimane, mesi prima di arrivare a qualche risultato concreto, ammesso che il risultato arrivi. Questa attività di spargimento di fumo ha subito un notevole incremento con la nomina di Renzi a Presidente del Consiglio grazie proprio alla caratteristica essenziale dell'ex-sindaco di Firenze, quella di spendere parole in quantità industriale rispetto poi ai contenuti. D'altra parte già di prima mattina in televisione le trasmissioni di così detto approfondimento si sprecano, poi la sera su sette giorni almeno sei o c'è un talk show politico (Piazza Pulita, Ballarò, la Gabbia, Servizio Pubblico, Porta a Porta ogni sera, Otto e mezzo) o una trasmissione di altra natura che comunque ospisa sempre almeno un politico (Che Tempo che Fa). Poi ci sono i giornali che, nonostante la crisi di vendite ed il fatto che molti italiani non leggono nemmeno un giornale, sono in numero considerevole ed ognuno deve scrivere possibilmente trovando la notizia a sorpresa. Per concludere infine con i siti internet sia quelli dei quotidiani on line, poi dei settimanali, poi di semplici siti di informazione. Insomma per riempire tutti questi media, trelevisioni, giornali, siti internet e possibilmente in maniera non ripetitiva, servono dichiarazioni, interviste, dibattiti, discussioni, ma gli argomenti non li si possono inventare ogni giorno. Ecco allora che su una riforma si discute per mesi prima che arrivi in parlamento dove poi deve fare il suo percorso. Durante il percorso legislativo si continua a discutere, dibattere, sul nulla. Si fanno ipotesi, proposte, che spesso dicono tutto e il contrario di tutto. Per non parlare di quando un appartente di spicco di un partito fa un'affermazione che poi viene sistematicamente smentita dal partito stesso. Una confusione totale che ha un unico effetto: confondere le idee ai cittadini ed allontanarli di brutto dalla politica. L'idea che ci si può fare da questa sbornia di chiacchere è quella di una politica sempre più distante dal cittadino soprattutto in questo momento di crisi profonda economica, finanziaria, sociale e culturale.

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