lunedì 28 aprile 2014

Fra un condannato ed un comico .... meglio il Presidente della Repubblica


La campagna elettorale per le elezioni europee sta entrando nel vivo e come ormai è usuale in Italia da diversi anni, si parla poco di politica e si urla molto a sproposito. L'anomalia di questa campagna elettorale sono due personaggi che per certi versi sono molto simili ed infatti oggi se la sono presa, se pur con motivazioni diverse, con la stessa istituzione: il presidente delle repubblica. D'altra parte poi, battute e dichiarazioni a parte che sono un aspetto formale di facciata e non di sostanza, i due sono legati a doppio filo considerato che il comico ha salvato il condannato portandolo in terapia intensiva a marzo 2013 dopo le elezioni. Certo dopo la terapia d'urto che lo ha salvato dalla fine lo ha consegnato alle cure del Partito Democratico e di Renzi che hanno portato a termine la riabilitazione totale consentendogli di tornare in pista proprio per le elezioni europee. Oggi i due, condannato e comico, si sono scagliati contro il Presidente della Repubblica, che ha due colpe secondo le tesi dei due: non aver concesso di sua spontanea volontà la grazia al primo e essere il responsabile della situazione politica per aver poi semplicemente rispettato la costituzione. Il condannato, che ormai quotidianamente disattende le direttive dei giudici, accusa Giorgio Napolitano di non avergli concesso la grazia di sua spontanea volontà senza che gli venisse richiesta. Sarebbe stato un insulto al paese ed a tutti i cittadini onesti, la grazia viene concessa per motivi umanitari e non certo ad un filibustiere che oltre a frodare lo stato ha sulla sua testa un altro processo per il quale è già stato condannato in primo grado. Quindi ben ha fatto Giorgio Napolitano a rimanere indifferente e queste aspettative. Il comico invece imputa al presidente di aver consentito la formazione di tre governo (Monti, Letta e Renzi) tradendo il paese e arrigandosi poteri che non gli competono. Purtroppo per Grillo, Giorgio Napolitano ha agito nel rispetto della costituzione e quei tre governi sono stati possibili solo perché il parlamento ha dato loro la fiducia. Ma il comico va oltre è pretenderebbe che se il M5S vincesse le elezioni europee, il presidente  della repubblica si dovrebbe dimettere come se le elezioni riguardassero una specie di fiducia a Napolitano. Naturalmente sia per il primo che per il secondo si tratta di dichiarazioni populiste e di stampo elettorale che niente hanno a che fare con le elezioni europee che riguardano tutt'altro, ma ormai la maggioranza del paese è sensibile a chi le spara più grosse altrimenti non si spiegherebbe il successo del condannato, del comico e del fonzie nostrano.

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