mercoledì 20 giugno 2012

Incompetenza o falsità ? Questo è il problema


Spesso nella storia dei governi italiani si è assistito all'assegnazione di incarichi minesteriali a personaggi che non avevano nessuna competenza relativa al ministero che veniva di volta in volta assegnato. Clamorosi erano i famosi rimpasti dell'era dei governi di centro sinistra Dc-Psi (smettiamola di chiamare quel periodo storico prima repubblica in quanto è stato dimostrato che niente è cambiato rispetto a quegli anni oltre il nome dei partiti) nei quali un ministro veniva spostato dall'agricoltura all'istruzione, dalla finanza all'interno senza che nessuno fosse in grado di capire come una persona avesse modo di occuparsi di settori cosi' diversi ed articolati fra loro. Il massimo dell'incompetenza forse si è toccato con l'ultimo governo Berlusconi nel quale l'istruzione e l'università sono stati assegnati ad una ex-guardiaparchi (Maria Stella Gelmini) che anche in quel ruolo aveva fallito, il turismo, settore nevralgico per il nostro paese, ad una animalista (la rossa Brambilla) che anche il quel settore si era già dimostrata incompetente, le politiche giovanile ad una neo fascista (Meloni) che di giovane forse aveva l'età anagrafica e le pari opportunità ad un ex-escort di alto bordo (la Carfagna). A queste vogliamo aggiungere la cultura ad un presunto poeta incrocio fra Don Abbondio e Massimo Boldi (Bondi) ed il walfare ad un prete mancato come Sacconi che per mettere tre parole in fila doveva far ricorso a Google Traduttore che a tal proposito aveva introdotto il traduttore Sacconi-Italiano e viceversa. Un governo di incompetenti che, guidato da un puttaniere, non ha saputo far di meglio che portare l'Italia sull'orlo del fallimento. La sostituzione del governo degli incompetenti con un governo di tecnici, tutti professori universitari, lasciava ben sperare almeno sulle capacità professionali per gestire l'uscita da una crisi senza precedenti. Certo c'era il rischio, come poi si è subito verificato, che le scelte operate da questi tecnici fossero guidate solo dall'obiettivo di far quadrare i conti senza guardare in faccia nessuno e senza preoccuparsi della catastrofe sociale che avrebbero causato, ma a questo avrebbe dovuto porre rimedio il parlamento apportando le opportune correzione per fare in modo che i sacrifici fossero equamente distribuiti. Speranza vana come abbiamo constato dopo poche settimane. Certo è che nessuno si aspettava che i tecnici commettessero errori cosi' grossolani come quello  causato dalla riforma delle pensioni della ministra Fornero. Soprattutto, una volta scoperto l'errore, ci si aspettava da parte di chi era reputato un tecnico con elevata professionalità, l'umiltà di ammettere l'errore e quindi apporre i giusti rimedi. la Fornero invece non solo ha sbagliato, ma ha anche perpetrato il suo errore nascondendo la verità. La vicenda riguarda quelle persone che avevano stipulato un patto con le proprie aziende per uscire anzitempo dal mondo del lavoro ed andare in pensione. La ministra con la sua riforma ha allontanato il traguardo del sospirato obiettivo dopo però che gli stessi avevano lasciato le proprie aziende ritrovandosi quindi senza stipendio ed anche senza pensione. Una vicenda allucinante che pero' ha toccato il suo punto più ridicolo quando l'Inps ha passato alla ministra i dati relativi al numero delle persone che si trovavano in questa situazione. La ministrachepiange ha fatto un salto sulla sedia leggendo quella cifra a 5 zeri, oltre 300.000 persone, ed ha impostao all'Inps di tacere. L'Inps ha eseguito se nonche' la ministracoccodrillo ha sparato una cifra molto lontana dalla realtà, circa 50.000 persone. Per un pò l'Inps ha retto poi il famoso documento è diventato pubblico ed è scattato il risentimento che ha fatto passare la ministra che piange al ruolo della ministra che mente. Infatti in parlamento e' stata costretta ad aggiornare la sua cifra aggiungendo altri 55.000 soggetti ed arrivando cosi' a coprire solo un terzo del numero reale di questi famosi esodati. E come tutte le persone che sanno di aver torto e che sanno anche di aver detto delle falsita' nelle due sedute alla camera ed al senato la ministrachemente ha fatto la parte dell'incazatta scaricando secondo un malcostume tutto italiano la responsabilita' sull'Inps che ha diffuso tabelle incomprensibili e di ambigua interpretazione. Strano perche' i numeri non sono interpretabili e 350.000 sono ben lontani dagli originari 50.000 della ministra ed ancge dai 105.000 secondo l'ultimo aggiornamento ministeriale. Di questo passo per arrivare a coprire tutti i 350.000 ci voranno almeno due legislature e nel frattempo questa gente come campa ? L'incompetenza e' una brutta cosa ma aggiunta alla falsita' potrebbe essere sanata in un solo modo: DIMISSIONI.

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