domenica 17 giugno 2012

E dopo la sfilata che si fa ?


Una volta, negli anni caldi delle lotte sindacali, le manifestazioni si svolgevano durante la settimana associate solitamente ad uno sciopero generale o meno a seconda del tipo di rivendicazione, ed in piazza scendevano un numero di persone vicine al milione. Oggi anche il sindacato è profondamente cambiato e nella migliore delle ipotesi le manifestazioni e gli scioperi, quando ci sono, si svolgono di venerdi' oppure il sabato come ieri. Per quanto mi riguarda il sindacato è morto ed ha smesso di svolgere la propria funzione quando, ai tempi del governo Craxi, svendette la dignità di lavorare firmando un accordo capestro sull'abolizione della contingenza. Da quel momento in poi c'è stato da una parte un progressivo attacco ai diritti dei lavoratori conquistati con tanta fatica e dall'altra la lenta ma inesorabile trasformazione dei sindacati storici, la triade CGIL-CISL-UIL, in centri di poteri fino a costituire un'altra casta quella appunto dei sindacalisti. Sono infinite le storie sia a livello nazionale che locale di sindacalisti che hanno sfruttato la loro posizione di leader per raggiungere una propria posizione di potere o peggio ancora per arrivare alla carriera politica. D'altra parte che senso abbia avere in un paese democratico tre sigle sindacali ognuna delle quali legata ad una corrente politica sinceramente è difficile da capire se non con la spartizione del potere. I diritti dei lavoratori non possono essere trattati come merce di scambio politico o ideologico, un salario decente, un contratto di lavoro decente, ammortizzatori sociali adeguati ritengo che non dovrebbero avere un colore politico ma piuttosto dovrebbero costituire dei valori assoluti. Ed invece solo per brevi periodi i sindacati storici sono stati uniti nelle lotte e nelle rivendicazioni, mentre la regola è quasi sempre stata la divisione e la consequente lottizzazione. Di certo è che ormai il sindacato opera quasi come un altro partito politico e si è sempre di piu' allontanato dalle reali esigenze dei lavoratori proprio come i partiti si sono allontanati sempre di piu' dalle esigenze del paese reale. In un momento come quello attuali dove tutte le conquiste dei lavoratori raggiunte negli anni 70 sono state minate alle fondamenta arrivando addirittura alla cancellazione dell'art. 18, un sindacato che si possa definire tale avrebbe dovuto organizzare una manifestazione permanente ed una lotta dura contro le controriforme del governo attuale. Ed invece si organizza una manifestazione in un sabato di giugno che ha tutto il sapore di una festa paesana, dove i tre leader sfilano sorridenti e dove le solite parole vengono ripetute come un mantra ormai consunto ed inutile. Oggi è domenica, della manifestazione non parla nessuno sotterrata perfino dalle notizie dell'infortunio del calciatore Balotelli, e lunedì si torna a lavorare con i problemi dei precari, della miriade dei contratti atipici che impediscono ai giovani di avere un futuro e con un valore aggiunto per arrivare prima al baratro: la libertà di licenziare proprio in un momento nel quale il livello di disoccupazione ha raggiunto livelli inaccettabili. La prossima manifestazione organizzatela di domenica e magari al mare .... almeno chi partecipa potrà anche farsi un bagno.

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