sabato 2 giugno 2012

Festa delle Repubblica 2012 fra ipocrisia e burlesque


Recuperare i disastri di 20 anni di berlusconismo sarà un'impresa ardua che necessiterà di molto tempo e molti anni ammesso che tali disastri siano recuperabili. Disastri che non sono solo quelli relativi alla crisi economica negata fino a qualche mese fa, ma riguardano la vita sociale, politica e culturale di una paese che in pochi anni ha praticamente distrutto tutti i propri valori. la responsabilità principale di questo sfascio non è però di Berlusconi che alla fine, in maniera molto cinica e subdola, ha seguito il suo progetto ed il suo disegno: quello di sottrarsi ad una miriade di processi che lo avrebbero portato di filata in galera. La responsabilità non è solo dei cittadini, che gli hanno dato il proprio appoggio per ben tre volte senza un ragionevole motivo, e dei politici che per proprio tornaconto lo hanno seguito in virtù di una poltrona che il cavaliere non ha negato ha nessuno, ma anche dei pariti di opposizione. L'opposizione infatti si è fatta trascinare sul terreno di Berlusconi ed è risultata pesantemente sconfitta in questi anni senza possibilità di appello e lasciando campo aperto al politico più inquisito della storia della Repubblica. Sono questi venti anni che hanno portato alla festa della Repubblica più squallida, più assurda, più ipocrita che la storia repubblicana del nostro paese ricordi. Nel momento attuale in cui il cittadino comune è subbissato da tasse insostenibili, in cui il disastro del terremoto ha "costretto" lo stato ancora una volta a sotrarre denaro al cittadino in maniera indiscriminata, risparmiare anche 100 euro per festeggiare la festa della Repubblica sarebbe stato onorare la Repubblica stessa. Ma nemmeno Napolitano ha capito quanto fosse importante questo messaggio e ha insistito nei festeggiamenti. In questa assurda vicenda i politici alla fine hanno fatto la loro bella parte cercando di sfruttare a proprio vantaggio il dramma del terremoto. Il sindaco di Roma è colui che si è distinto maggiormente non partecipando alla cerimonia mentre qualche giorno fa sfilava dietro uno striscione in una manifestazione contro l'aborto. Ma anche i politici come Bersani che si sono recati nei territori dell'Emilia non è che abbiano brillato per coerenza. E che dire della Lega, un partito di governo nelle ultime due legislature, che organizza un congresso prorpio il 2 giugno ? Insomma la gara per la palma del più ipocrita è aperta e molto incerta. Ad alleggerire questo clima pesante ci ha pensato sempre lui, Silvio Berlusconi, che dopo la proposta "pazza" di ieri, pronunciata in manioera molto seria, oggi fa il solito passo indietro accusando i mezzi di informazione di avre preso seriamente una sua battuta. E' il solito giochetto molto noto a coloro che non si sono sottoposti al lavaggio del cervello delle sue televisioni, ma che oggi appare, finalmente, abbastanza chiaro anche ai suoi ex sostenitori che sembra si siano svegliati dal loro letargo. Ed a proposito dei soldi sperperati in questa giornata: che dire della megaraduno con 80.000 persone allo stadio di San Siro per accogliere il Papa ? Quello stadio è di proprietà del Comune di Milano e per quella inutile rappresentazione sicuramente il Comune stesso, la Provincia di Milano e la Regione Lombardia hanno dovuto sborsare un bel pò di soldi. Ne vogliamo parlare ? O bisogna parlare solo dell'insano gesto di Napolitano di persistere nello buttare soldi dalla finestra per una festa che almeno quest'anno meritava di essere ricordata ma senza nemmeno spendere un euro per devolvere tali fondi ai terremotati emiliani.

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