lunedì 21 maggio 2012

Lui applaude ... loro giustamente fischiano ...


E' incredibile lo stupore e lo sdegno di tutti i mezzi di informazione in relazione ai fischi durante l'inno di Mameli alla finale di Coppa Italia di ieri sera. Incredibile perchè si pensa al calcio sempre come un evento al di fuori di ogni contesto sociale e politico mentre in realtà il calcio, come qualsiasi evento di questa natura, altro non è che uno specchio della nostra società. Personalmente sono più scandalizzato dalla presenza di politici come il presidente del Senato Schifani o il sindaco di Roma Alemanno che hanno la faccia tosta di presentarsi ad eventi dai quali dovrebbero stare lontani. Soprattutto Schifani, seconda carica dello stato, in una giornata come ieri avrebbe dovuto essere magari nei paesi colpiti dal terremoto oppure a Brindisi piuttosto che a battere le sue flaccidi mani a 22 giocatori che corrono dietro alla palla. In un momento poi come questo nel quale la politica ha abbandonato definitivamente il governo del paese incapace di gestire una crisi economica, la presenza in pubblico ad un evento del genere, Schifani se la sarebbe potuta risparmiare. E che cosa ci si doveva attendere da 60 mila persone che per la maggior parte sono abbandonate al loro destino, sono ammazzate nel vero senso della parola dalla pressione fiscale, sono senza lavoro o nella migliore delle ipotesi in cassa integrazione, che cosa doveva fare questa gente ? Applaudire uno stato che non c'e', incapace di fermare i suicidi per la perdita di lavoro, incapace di assicurare un futuro ai propri giovani, incapace di stare vicino a coloro che sono piu' colpiti dalla crisi ? Beh sarebbe stato difficile immaginarlo ed i giornalisti, coloro che fanno informazione, dovrebbero saperlo bene considerato che ogni giorno ci sommergono con sondaggi dai quali emerge che almeno il 40% dei cittadini se oggi si andasse a votare per le politiche, si asterrebbe. Senza poi sottolineare che l'inno di Mameli è stato straziato, trattato come una semplice canzonetta, come un'aria da cantare a una anonima festa di paese. Con tutto il rispetto per Alicia, brava interprete incolpevole naturalmente, non si può calpestare un inno che dovrebbe rappresentare tutta la nazione, tutto l'orgoglio di appartenza ad un popolo e trattarlo come una canzonetta da sagra paesana. Quei fischi erano tutti per lei Schifani, indegno presidente del Senato, e per tutto lo Stato che sa solo produrre morti: morti per mancanza di lavoro, morti per terrorismo o per atti degeneri, morti per eventi naturali causati anche dall'incuria di chi governa e da chi lucra indisturbato sulla vita altrui.

1 commento:

antipolitico ha detto...

Dimeticavo: Schifani ha sentito gli applausi dopo il minuto di silenzio per i morti di Brindisi e del terremoto ? Rifletta