mercoledì 9 maggio 2012

A Chi l'ha visto ... cercasi comunisti


Altro dato sconcertante (ma non troppo) di queste elezioni amministrative è la quasi scomparsa dei partiti che annoverano nella loro denominazione la parola comunismo ed i suoi simboli. Le formazioni erano sostanzialmente tre: la Federazione della sinistra composta da Prc e Pdci ed il Partito Comunista dei Lavoratori. Questi i movimenti nati dalle macerie di quanto accaduto fra il 2006 ed il 2008 con la nascita del Pd e la scelta scellerata di questo partito di abbandonare la sua storia, la sinistra e la classe operaia al proprio destino. In seguito a quella scelta ed all'ennesima sconfitta del 2008, la sinistra radicale è stata cancellata dal parlamento italiano e sono nate una serie di battibecchi, liti, ripicche che hanno portato alla costituzione di Sel di Vendola e le altre formazioni citate prima. Vendola ha da tempo fatto la scelta di appoggiarsi al Pd e quindi anche lui ha abbandonato il comunismo sia nei suoi programmi che nei suoi simboli, gli altri hanno mantenuto simboli e termini come se il comunismo potesse essere messo in pratica secondo diverse strategie. Queste elezioni amministrative hanno poi visto un altro abbandono nei fatti e nella sostanza di quella ideologia. La Federazione della Sinistra si è infatti presentata in alleanza con il Pd, un fatto incomprensibile per chi si definisce da una parte comunista mentre dall'altra appoggia i candidati di un partito che vota la fiducia al governo Monti, che ha dato il proprio voto per la riforma delle pensioni e per l'introduzione di un sistema di nuove tasse inique perchè colpiscono senza speranza le classi piu' deboli, insomma una strategia che sicuramente non ha niente da condivide con i principi del comunismo. L'unica formazione rimasta è quindi quella del Partito Comunista dei Lavoratori che si è presentato da solo ma del quale solo chi lo ha votato ne ha rilevato la presenza sulla scheda elettorale. Il risultato è stato deludente e invisibile avendo raggiunto al massimo l'1 o il 2%. Scorrendo i risultati elettorali si può vedere come queste tre formazioni se si fossero messe insieme presentandosi da sole avrebbero potuto raggiungere un risultato intorno al 8-10%, non moltissimo ma almeno una percentuale che avrebbe dato visibilità a questi partiti che invece continuano a rimanere divisi ed a lasciare spazio a fenomeni come Grillo. Questa è la fine che ha fatto il comunismo in Italia, non tanto per le idee perseguite, ma soprattutto a causa della ricerca del potere ad ogni costo e per le divisioni veramente assurde ed incomprensibili per il cittadino comune. Ma se qualcuno pensa che in questi partiti si faccia autocritica si sbaglia. Da una parte si è soddisfatti del risultato ottenuto in quanto quasi tutti i candidati appoggiati dal Pd e dalla FdS arriveranno dopo il ballottaggio a conquistare la poltrona di sindaco, dall'altra il Pcl segue la teoria della rivoluzione e quindi vede le elezioni democratiche e borghesi (cosi' le definiscono) come uno strumento esclusivamente per reperire nuovi militanti. La strategia appare chiara: l'autodistruzione. Insomma alle prossime elezioni del 2013 chi vorrà liberarsi dai partiti che ci hanno portato a questo disastro dovrà davvero affidarsi esclusivamente a Grillo ?

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