martedì 2 agosto 2011

Napolitano chiede un'altra manovra: quella risolutiva


Durante questa ulteriore impennata della crisi economica, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha preso in mano la situazione sostituendosi alla latitanza del Presidente del Consiglio e del Parlamento inchiodato a discutere i soliti provvedimenti ad personam per salvare l'indagato dal consiglio dai processi e da eventuali condanne. Oltre al problema Berlusconi, Camera e Senato in questi giorni sono sempre maggiormente impegnati nella lunga sequela di autorizzazioni a procedere e arresti cautelativi richiesti dalla magistratura per deputati e senatori di entrambi gli schieramenti politici. Nel marasma della corruzione sono finiti poi, oltre al ministro Romano (ma questa vicenda era gia' nota anche se ora il paese si ritrova fra i propri ministri un politico indagato per mafia) sta cadendo nella rete anche il super ministro Tremonti, quello della manovra economica e colui che dovrebbe rappresentare il principale attore per tirare fuori il paese dalle pastoie della speculazione finanziaria. Per una questione analoga, anche se si trattava di acquisto di un appartamento e non di affitto, un altro ministro, Scajola, e' stato costretto a dimettersi e quindi per coerenza anche il ministro Tremonti dovrebbe seguire la stessa sorte. Un ministro dell'economia che in un momento grave per il paese preleva soldi a lavoratori dipendenti e pensionati e nello stesso tempo si permette di risiedere in un appartamento da 8.000 euro al mese pagando la propria quota in nero ... che sorte dovrebbe seguire se non quella logica delle dimissioni ? Ma Tremonti e Romano sono in buona compagnia e l'elengo dei parlamentari caduti nella mani della magistratura sono ormai una decina ed il parlamento si comporta in maniera diversa a seconda del peso politico e dei padrini che ognuno di questi parlamentari puo' vantare a proprio tutore. Papa era un semisconosciuto ed e' stato consegnato alla giustizia, Tedesco e' stato salvato dalla Lega per fare un dispetto a Berlusconi e dal Pd per dimostrare la propria superiorita' politica, Milanese consegnato ai pm per colpire Tremonti che Berlusconi vorrebbe affondare definitvamente, Verdini salvato in quanto uno dei delfini di Berlusconi e Alfano, quello del partito degli onesti. Insomma un caos totale che ancora non e' terminato anche se per vedere il prosegui dovremo attendere la meta' di settembre considerato che i parlamentari si prenderanno un bel mese e mezzo di ferie, alla faccia del taglio dei costi della politica. In questo marasma generale il Presidente della Repubblica ha preso in mano il pallino ed ha capito cio' che tutti, ad esclusione della maggioranza hanno capito: il problema del crollo della borsa italiana ma soprattutto dello spread non e' tanto dovuto alla manovra economica insufficiente (anche se molti dubbi vi sono in quanto la manovra entrera' a regime fra due anni) ma soprattutto alla mancanza di credibilita' del governo e del sistema politico italiano. Che garanzie puo' dare infatti un governo il cui Capo sfiducia il ministro piu' prestigioso in questo momento, il ministro dell'economia. Ma ancora che garanzie puo' dare un governo nel quale il ministro dell'economia prima dichiara di non fidarsi della guardia di finanza e cioe' di un braccio operativo del ministero che dirige e poi si scopre agare in nero un affitto di ben 4.000 euro al mese, uno schiaffo in faccia a chi lotta contro l'evasione fiscale e a chi quell'affitto non potrebbe permetterselo nemmeno se si trattasse di un canone annuo. E che garanzie puo' dare un sistema politico nel quale ogni giorno parlamentari di maggioranza ed opposizione sono chiamati a rispondere ai magistrati per attivita' illecite. Questo e' il motivo del crollo del sistema finanziario italiano di questi giorni ed il Presidente della Repubblica lo ha capito bene e la manovra che chiede non e' una manovra di chissa' quanti miliardi di euro, e' una manovra molto piu' semplice: Giorgio Napolitano chiede la dimissioni di Silvio Berlusconi e di tutto l'esecutivo per andare a nuove elezioni. Questo vorrebbe il Capo dello Stato, tutti a casa e ricominciamo da zero lasciando fuori sia Berlusconi che tutti coloro che devono risolvere i loro problemi con la magistratura e con la giustizia, questa sarebbe la manovra che ridarebbe credibilita' allo Stato Italiano.





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