sabato 3 luglio 2010

Le istituzioni ... queste sconosciute ... ai governanti ma anche ai cittadini

Il popolo italiano o meglio la maggioranza del popolo italiano ha consegnato il paese in mano ad un'accozzaglia di manigoldi che difettano di una caratteristica fondamentale per governare un paese, purtroppo ex-democratico, come il nostro: il senso delle istituzioni. Purtroppo questa mancanza ha colpito anche Giorgio Napolitano, che sicuramente non fa parte della banda di manigoldi del dittatore di Arcore, ma altrettanto sicuramente nel suo tentativo di contrastare un vero pericolo come Berlusconi e la sua cricca, anche lui ha finito per dimenticare il suo ruolo di Presidente della Repubblica italiana. Quando mai si e' visto un presidente della repubblica che interviene su una legge prima ancora che questa sia discussa e approvata dal Parlamento ? Certo le intenzioni di Napolitano sono sicuramente lodevoli e tese alla salvaguardia della democrazia che non e' mai stata cosi' in pericolo in Italia dopo la caduta del fascismo, ma altrettanto certamente le sue esternazioni sono fuori luogo e forse anche anticostituzionali. Naturalmente il campione di questa mancanza di senso delle istituzioni è senza dubbio Silvio Berlusconi. Un presidente del consglio che gestisce il governo come se si trattasse di un consiglio di amministrazione di una propria azienda anzi anche peggio. Riunioni fra ministri organizzate nei propri palazzi proprio a dimostrare che alla fine il padrone e' lui, dichiarazioni che saltano sempre i propri interventi all'interno di consessi internazionali, putualmente smentite dai giornalisti italiani e stranieri presenti a queste riunioni. Per non parlare poi delle dichiarazioni relative ai suoi interventi sulla maggioranza come quello fatto oggi quasi a reti unificate dove ha dato l'immagine a lui piu' cara: quella del capetto che mette a tacere tutti colori che la pensano diversamente da lui. Insomma la parola istituzione per il dittatore di Arcore e' completamente sconosciuta e assente dal proprio personale vocabolario. In questa gara a chi calpesta maggiormente le istituzioni non si tirano indietro nemmeno i presidenti della Camera e Senato, Fini e Schifani. Il primo che interviene pubblicamente in questioni interne del proprio partito dimenticando appunto il ruolo che ricopre e che dovrebbe vederlo, almeno per il periodo in cui ricopre la carica, sganciato dalle questioni del partito stesso. Schifani è meno plateale del suo collega ma anche lui interviene spesso nel merito delle leggi in discussione oltre ad avere fatto qualche tempo fa esternazioni in favore del Vaticano e del Papa che non sono sicuramente degne della seconda carica dello Stato. Gli stessi ministri non sono da meno in questo gioco al massacro, soprattutto i ministri della lega che si distinguono per la loro assenza a manifestazioni cge riguardano la repubblica, che si distinguono per l'ostentazioni di simboli secessionisti come cravatte e fazzoletti verdi, oltre che in dichiarazioni spesso offensive dello stato. Ecco questo è il degrado istituzionale dello Stato un degrado nel quale le esternazione delle cariche istituzionali sono l'ultimo stadio ma che sono generate dai cittadini che, ormai dopo anni di lavaggio del cervello televisivo, non si rendono conto a chi hanno consegnato il governo del paese.

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