mercoledì 7 luglio 2010

Il regime instaurato da Berlusconi non contempla il dissenso

Da due anni e mezzo si sente sempre la stessa musica da parte della maggioranza di centro destra, da parte del governo e da parte del dittatore di arcore: "Gli italiani ci hanno votato e quindi dobbiamo governare". Certo la maggioranza degli italiani ha consegnato il paese a questi manigoldi che devono si governare, ma in un paese democratico governare significa anche rispettare le regole della democrazia e soprattutto rispettare la costituzione. Il cavaliere ed i suoi leccapiedi invece interpretano il voto popolare come una sorta di investitura a fare ciò che pare e piace in una sorta di nuova dittatura democratica. Non si accettano critiche, non si accettano pareri difformi, non si accetta l'opposizione nè di partiti politici rappresentati in parlamento, nè di giornali, nè tantomeno di cittadini esasperati da una politica che alla lunga, ma nemmeno tanto, si rivela esclusivamente ad personam. Anche la gestione di una catastrofe come il terremoto dell'Aquila viene utilizzata a scopi puramente propagandistici e di immagine. Dopo il terremoto dell'aprile 2009, il dittatore di Arcore aveva promesso tempi rapidissimi per la ricostruzione ed in parte è stato così ma solo ed esclusivamente per i propri scopi elettorali in vista delle elezioni regionali del marzo 2010. Dopo quella data, l'Aquila è stata abbandonata a se stessa, con decine di migliaia di cittadini sparsi fra alberghi e campi profughi e con il centro della città desolatamente occupato dalle macerie. Ed oggi che c'è stata la protesta a Roma degli aquilani come ha reagito il governo ? Prendendoli a manganellate e scatenando su di loro la furia della polizia. Nel regime instaurato da Pdl e Lega sotto la guida di Berlusconi, la protesta non è contemplata ma è previsto solo il consenso. Ma oggi è stata una giornataccia per tutta la maggioranza e ancora non è finita. Alla protesta dei terremotati se è aggiunta davanti a Montecitorio la protesta degli invalidi e di tutti coloro che non saranno pù considerati tali a causa dell'innalzamento del punteggio per essere riconosciuti tali previsto dalla manovra di Tremonti. Per fortuna che su di loro non si è abbattuta la scure del manganello, ma non è ancora detto. Le cose non sono andate meglio alla Camera dove un deputato dell'Italia dei Valori è stato colpito in volto con un pugno da un deputato del Pdl, come dire a chi dissente si riserva questo trattamento molto ... democratico. Infine perfino i presidenti delle regioni, tutti indistintamente di destra e di sinistra, stanno protestando contro il governo per i tagli indiscriminati portati dalla manovra che arriverà al Senato e sulla quale la discussione è già bloccata da un voto di fiducia. Questa manovra è quanto di più assurdo si possa immaginare in una paese che si trova si in difficoltà economiche, ma che per uscire da queste difficoltà non trova di meglio che rapinare i ceti medio bassi della popolazione piuttosto che da tutto il paese in ragione del proprio reddito. Per finire lo stesso Presidente Napolitano prende le dovute distanze dal governo che intende riproporre un Lodo Alfano costituzionale contemplando questa volta anche reati commessi prima degli incarichi istituzionali. Che farà ora Berlusconi prenderà a manganellate anche il Presidente della Repubblica ... ?

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