mercoledì 24 settembre 2008

Parole parole ... ed il loro uso scriteriato


L'ossessione della sicurezza e della lotta alla criminalita' impiegando ogni mezzo imperversa in questo governo che non perde occasione per diffondere terrore con le parole per giustificare poi interventi da regime dittatoriale come quello dell'impiego dell'esercito. E questa ossessione porta ad utilizzare parole per distorcere il senso dei fatti. Una tecnica impiegata per la prima volta da Bush nel giorno dell'attentato terroristico alle torri gemelle quando al mondo intero comunico' che era stata dichiarata guerra agli Stati Uniti che quindi sarebbero entrati in guerra. Ma la guerra si dichiara contro uno stato non contro un gruppo terroristico che non ha patria. Una parola guerra quindi usata a sproposito per giustificare la vera e propria guerra che Bush avrebbe portato nel cuore del mondo islamico. Si arrivo' quindi all'invasione di Afghanistan ed Iraq e non appena una parte di quelle popolazioni inizio' a ribellarsi alla presenza di eserciti stranieri sul proprio territorio con azioni di guerriglia, allora si torno' ad utilizzare il termine terrorismo. Chi lotta contro la presenza di eserciti stranieri sul proprio territorio senza che questi interventi siano stati espressamente richiesti non e' un terrorista ma semplicemente un soldato o un guerrigliero che risponde ad un atto di guerra. Ma si sa le parole servono anche ad incantare chi non e' piu' abituato ad usare il proprio cervello e beve tutto quello che televisioni e giornali gli propongono. Oggi anche il governo italiano fra propria questa tecnica e parla di guerra civile della camorra in occasione dell'uccisione a Castelvolturno di 6 persone di colore che avevano "osato" intralciare gli affari della camorra stessa. Il ministro dell'interno usa termini impropri per quell'atto criminale come appunto guerra civile o atto terroristico, dimostrando una insufficiente proprieta' di linguaggio e soprattutto una confusione mentale allo scopo di giustificare l'ennesimo intervento dell'esercito. La guerra civile e' quella che vorrebbe mettere in atto Bossi per creare uno stato indipendente in Padania, e Maroni conosce bene il progetto anche se poi tenta di distogliere usando il termini per azioni della malavita, e il terrorismo non e' mai stato messo in atto dalle organizzazioni malavitose, anche se usato in altri casi come l'assassinio dei giudici Falcone e Borsellino. La malavita ha degli obiettivi ben precisi che niente hanno a che fare con il terrorismo. Ma oggi il governo, fallendo completamente su quel terreno che era stato una delle bandiere della campagna elettorale, deve mostrare i muscoli almeno a parole per mascherare i suoi insuccessi.

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