sabato 2 agosto 2008

E' sempre colpa della scuola


La gestione della scuola e dell'università è da sempre stata riservata a ministri incompetenti nel settore dell'istruzione e Berlusconi ha rispettato la tradizione con la ministra Mariastella Gelimini. Grande risalto in questi giorni sul ripristino del voto in condotta e la reintroduzione dell'educazione civica nelle scuole, provvedimenti forse giusti, ma anche l'ennesimo fumo negli occhi per mascherare la distruzione della scuola, dell'Universita' e della ricerca messa in atto dalla neoministra in nome del risparmio e del contenimento della spesa. Gia' come se i fondi destinati all'istruzione ed alla ricerca debbano per forza essere visti come una voce di spesa piuttosto che una voce di investimento. Non mi sto a dilungare sui danni previsti dal famigerato decreto legge 112 del 25 giugno scorso che si puo' andare a leggere per scoprire che ci saranno risparmi del 30% circa senza poi analizzare che cosa significheranno questi risparmi, o per scoprire che mentre si risparmia sull'Universita' statale allo stesso tempo si assegnano fondi a Istituti privati che altro non hanno fatto che mantenere se stessi e le sedi dove risiedono (leggere per capire che sara' dell'universita' italiana). Vorrei invece sottolineare un aspetto di carattere piu' generale. La scuola viene spesso considerata come un'entita' a parte della nostra societa'. La scuola deve educare, deve insegnare, deve far capire ai ragazzi i valori sui quali basare la loro vita e via dicendo con tutti questi discorsi belli da fare ma inapplicabili. La scuola fa parte della nostra societa', e' integrata nella nostra societa' ed allora che senso ha la mattina insegnare ai ragazzi il rispetto del prossimo oltre che di se stessi, cercare di far capire loro che e' importante studiare la storia, l'educazione civica, la musica se poi quando escono dalle classi trovano dei valori di riferimento che sono l'opposto di quello che la scuola dovrebbe loro inculcare ? Arrivano a casa e accendono la televisione dove vedono un calciatore che per tirare due pedate ad un pallone guadagna 7 milioni di euro all'anno, oppure una ragazzina sculettante che entra in una casa e dopo ne esce e viene ingaggiata per trasmissioni insulse e anche lei guadagna fior di quattrini. Questi sono quindi i valori reali che trovano dopo le cinque ore trascorse in classe ed allora il ragazzo si chiede: che mi serve studiare storia e geografia .. meglio che mi impegni a cercare di diventare un calciatore o tentare di partecipare ad una trasmissione televisiva. Ecco la scuola non e' un ente estraneo alla nostra societa', ne fa parte e insegnare valori che poi sono continuamente disattesi da chi ci governa, dalla televisione, dai giornali e' una fatica inutile cosi' come inutile e' il 7 in condotta e l'educazione civica. Come si puo' pretendere di insegnare e spiegare la costituzione italiana quando chi ci governa produce leggi che non la rispettano ? Insomma non basta inserire qualche programma o qualche voto se poi anche la societa' non cambia. Chi ci governa dovrebbe prima di tutto capire questo ... gia' ma come fa a capirlo se la scuola non lo ha abituato a capire certi valori ... Eh si e' sempre colpa della scuola.

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