lunedì 25 agosto 2008

Dopo il governo fascista ... l'integralismo cattolico


Il meeting di Comunione e Liberazione è inaugurato per la prima volta con il discorso non di un politico ma bensì del cardinale Bagnasco, Presidente della Cei. Un segnale forte anche alla luce del discorso del cardinale che rivendica la partecipazione e soprattutto l'intromissione della Chiesa nella vita politica. La Chiesa, secondo Bagnasco, deve fare politica. Un segnale pericoloso che introduce anche nel nostro paese l'integralismo religioso favorito dal governo fascista di Berlusconi. La Chiesa quindi vuole trascinare il nostro paese sulla strada dei peggiori paesi mussulmani dove la legge religiosa è anche legge di stato. Questo è il percorso che traccia il cardinale con la presunzione e la tracotanza di chi trova spazi lasciati liberi da chi dovrebbe fare politica. Inammissibile ed anche incostituzione l'intromissione della Chiesa nelle questioni politiche del nostro paese, un paese che la costituzione afferma essere laico e in cui la libertà religiosa dovrebbe significare anche il rispetto di chi appunto professa confessioni diverse dal cattolicesimo cristiano. Una intromissione favorita dall'attuale governo da una parte e dalla mancanza totale di un'opposizione seria che nel frattempo si mette a dialogare addirittura con Bossi sul federalismo che porterà alla rovina definitiva questo paese. Così appunto mentre alla convention del partito democratico ci si confronta con un partito come la Lega che dovrebbe essere fuori legee (che dire di un partito che ha creato una propria polizia, un proprio parlamento ed il cui leader a giorni alterni minaccia la guerra civile se non che è un partito illegale ?), si lasciano spazi alla Chiesa per intromettersi nella vita politica italiana senza che nessuno alzi un dito per affermare la laicità dello stato italiano e rimettere al proprio posto il cardinale integralista.

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