giovedì 28 gennaio 2021

La crisi di governo più vergognosa che l'Italia abbia mai vissuto

 

Chi ha vissuto il periodo della così detta Prima Repubblica, di crisi di governo ha avuto modo di vederne diverse e di ogni tipo. Crisi che spesso davano vita a nuovi governi formati dagli stessi partiti, con lo stesso capo di governo e con ministri che transitavano da un ministero all'altro. La Seconda Repubblica, che avrebbe dovuto dare più stabilità, ha mostrato le stesse fragilità con qualche miglioramento. Nella prima repubblica (1947-1994) si sono avuto 50 governi, 20 presidenti del consiglio, 349 giorni la durata media di un esecutivo. Nella seconda repubblica (1994-2021) si sono avuti 16 governi, 10 presidenti del consiglio, 617 giorni la durata media di un governo. 
Di tutte le crisi di questa fantomatica seconda repubblica (che spesso, come in questi giorni, ci ha fatto rimpiangere la vituperata prima repubblica), quella attuale appare la più incomprensibile, la più vergognosa, la più politicamente ipocrita e assurda tanto da far passare in secondo piano la crisi provocata da Matteo Salvini dopo una sbornia di mojito in un caldo pomeriggio dell'agosto 2019. 
Sono diversi gli aspetti vergognosi dell'attuale crisi, aspetti che non si fermano alle motivazioni, ma anche alle manovre politiche alle quali la crisi stessa ha dato vita ed alla ipocrisia dei messaggi lanciati via social da coloro che hanno provocato questo sconquasso. Renzi ci aveva già abituato alla sua inaffidabilità: nel 2014 quando fece cadere il governo Letta, nel 2016 quando perse il referendum salvo poi presentarsi ancora alle elezioni del 2018, nel 2019 al voltafaccia per dare vita ad un governo M5S-PD, nel 2019 per aver dato vita a Italia Viva dopo aver pizzato due ministri nel governo Conte II, ma quello che ha combinato una settimana fa ha battuto ogni vergognosa manovra politica compiuta dal rampollo segreto di Berlusconi. Ha ritirato l'appoggio al governo Conte mentre il paese, ed il mondo intero, sta vivendo la più grave crisi sanitaria ed economica del dopoguerra, ma non solo dopo che il capo del governo, Giuseppe Conte, ha ottenuto per l'Italia la più grossa fetta di aiuti economici che l'europa ha stanziato per i paesi colpiti dalla pandemia: 209 miliardi di euro su quasi 800 miliardi di euro stanziati. Era abbastanza chiaro che la gestione di questi soldi facesse molto gola ad una classe politica come quella italiana, che non brilla certo per trasparenza e per rettitudine, ma che l'attacco alla diligenza venisse proprio dall'interno della maggioranza piuttosto che dall'opposizione forse nessuno se lo aspettava. Giuseppe Conte, che un politico vero e proprio non lo è, ha tentato di sottrarre questa montagna di soldi dalle grinfie della politica, forse e probabilmente in maniera maldestra, e quindi ha scatenato un putiferio. Risultato: tutto bloccato. A partire dalla campagna vaccinale che è entrata in crisi in quanto le forniture sono sostanzialmente dirottate verso i paesi che pagano meglio (Israele, Emirati Arabi, Usa) piuttosto che in Europa, per arrivare a oltre 500 decreti attuativi che costituivano il prologo per affrontare il Recovery Plan e i progetti per l'impegno dei fondi europei. 
In questo caos che rischia di portare il paese al disastro, la politica sta dando il peggio di se a tutti i livelli. L'opposizione che chiede elezioni subito in modo da, non solo bloccare per due o tre mesi qualsiasi iniziativa politica, ma anche ridare vita e linfa vitale al virus. Immaginate i comizi elettorali di Salvini, un assaggio lo abbiamo avuto a settembre per le regionali. Chi non vuole andare al voto (palesemente non tutti, sostanzialmente tutti) si sta arrabattando a creare gruppi parlamentari dell'ultima ora per trovare in numeri necessari a sostenere un nuovo governo Conte. Italia Viva invece inonda i social di tweet (come quello mostrato in figura) dove fanno "i responsabili" ai quali sta a cuore l'Italia e per i quali la crisi che hanno generato non può che essere un'opportunità. Insomma Renzi, Bellanova, Faraone, Rosato dopo averci messi nel caos totale si sbracciano per passare come i futuri salvatori della patria, quelli pronti a collaborare, quelli che .... ci prendono per i fondelli pensando che il 98% degli italiani siano come quel 2% che li sostiene. Un atteggiamento non solo ipocrita e falso ma vergognoso che supera nella classifica dei comportamenti da vero e proprio sciacallaggio politico perfino il modus operandi di Matteo Salvini.
Nel frattempo mentre il paese è bloccato grazie ad un partitello del 2%, il virus non si ferma e continua la sua corsa ed affila le armi facendo il tifo per le elezioni subito.

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