giovedì 7 gennaio 2021

A forza di esportare democrazia ora non ne hanno più

 


Gli Stati Uniti sono passati attraverso varie fasi. Negli anni 60-70 erano gli ideatori, attraverso la Cia, di vari colpi di Stato alcuni anche molto cruenti come quello in Cile. Poi con gli anni 90 terminata la guerra fredda, abbandonato da anni il Vietnam, sono diventati paladini della democrazia pretendendo di esportarla in paesi come Afghanistan e Iran. Peccato che questo nobile intento sia stato portato avanti a suon di bombe e guerre massacrando popolazioni civili innocenti. Quattro anni fa è arrivato il peggior Presidente degli Stati Uniti che ha messo in crisi mezzo mondo con le sue guerre commerciali, a partire da Europa e Italia, quell'Italia dove ha anche trovato estimatori come Salvini e Meloni. Si proprio i due leader della destra italiana, quelli del prima gli italiani che si sono schierati con Trump e quindi contro gli italiani. Il Donald Trump è arrivato alla presidenza della più grande potenza mondiale sfruttando la tecnologia del momento: i social (twitter e facebook). Ha inondanto gli Usa ed il mondo intero di notizie false sui suoi avversari politici, la Clinton in primo luogo, convincendo una notevole fetta dell'opinione pubblica americana ad eleggerlo. Purtroppo poi in questi 4 anni l'America si è resa conto, tardivamente, dell'enorme sbaglio che aveva fatto: un presidente razzista come non si vedeva da anni, un bullo detrattore degli avversari politici sempre sopra le righe, una specie di criminale che appena scoppiata la pandemia ha portato gli USA, con il suo negazionismo, al terribile primato di contagiati e di decessi per Covid. Era inevitabile che dopo 4 anni perdesse le elezioni ma era anche inevitabile che Trump non si arrendesse facilmente a quella democrazia che ha sempre combattuto e dimostrato di disprezzare. Ha iniziato prima del voto ha lanciare tweet affermando che il risultato, se lo avesse visto perdente, sarebbe stato truccato. Ha proseguito dopo il voto mettendo in piedi ricorsi e pretendendo riconteggi in tutti gli stati. Ha perso tutti i ricorsi ed è risultato perdente in tutti i riconteggi ed allora non ha avuto altra scelta che tentare il colpo di stato, perché quello che è accaduto ieri è proprio questo: un tentativo di colpo di Stato proprio negli Stati Uniti. Un tentativo come ce ne sono spesso in ogni parte del mondo, ma che se portato avanti nel paese democratico per eccellenza, nel paese dove il Presidente ha le chiavi della famosa valigetta che comanda le testate nucleari, nel paese che ha basi militari in tutto il mondo, assume un significato particolare e soprattutto diventa una minaccia per tutto il pianeta. Lo hanno capito in ogni angolo del mondo, gli unici che non lo hanno capito sono sempre i nostri campioni della destra nostrana. Uno degli aspetti più inquietanti della vicenda è che Trump ha fatto sollevare migliaia di persone usando uno strumento tecnico come twitter e facebook ma soprattutto diffondendo attraverso questo strumento notizie ed informazioni false. Questo è l'aspetto più terribile e forse una delle peggiori controindicazioni della globalizzazione. Su questo aspetto si dovrebbe meditare: come è possibile che nella società dell'informazione le notizie false si diffondino alla velocità della luce e soprattutto raggiungano una credibilità inaudita, quando basterebbero alcuni minuti proprio in rete per scoprire queste falsità. Se non impariamo almeno questa piccola lezione da un evento che potrebbe essere drammatico per l'intero pianeta, non avremo scampo.

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