sabato 3 agosto 2019

Non solo ministro dell'odio ma anche delle bufale


La propaganda salviniana via twitter non è fatta solo di odio, razzismo e propaganda, ma anche di falsità e bufale a nascondere il fallimento della sua politica sull'immigrazione. I porti chiusi in realtà non sono chiusi, gli sbarchi zero non esistono, i ricollocamenti raggiunti con le sue politiche di ricatto sulla pelle degli esseri umano sono una percentuale infinitesimale. Insomma se non ci si ferma ai tweet ed ai proclami si scopre che fra la narrazione del ministro dell'odio e la realtà dei fatti non c'è un semplice mare ma bensì un oceano. Oggi il ministro esulta perché la Alan Kurdi si dirige verso Malta con il suop carico di donne incinte, bambini e disperati e nell'esultazione si lancia nella solita affermazione propagandistica: "Senza permesso in Italia non si entra". In realtà i numeri sono altri. Dal giugno 2018 al giugno 2019 gli sbarchi in Italia sono stati 13.850 altro che sbarchi zero e porti chiusi. I ricollocamenti di cui vanno tanto fieri Salvini ed i suoi complici grillini non sono stati che 840 circa, quindi circa il 6 %. A questi numeri vanno poi aggiunti i così detti dublinanti: cioè coloro che, secondo il regolamento di Dublino, devono tornare in Italia dagli altri paesi europei. Le richieste nel 2018 sono state circa 62.000 nel 2018 e di questi ben 6.300 sono di fatto rientrati in Italia dai vari paesi europei, principalmente dalla Germania. Questi sono i numero altro che porti chiusi, sbarchi zero e tutte le narrazioni del ministro dell'odio. In realtà fino a quando l'Italia non si deciderà a sedersi seriamente ai tavoli europei dove si discute di immigrazione per ridiscutere regolamenti e per avviare una seria politica di ricollocazione, niente si risolverà. Naturalmente il ministro del razzismo e della propaganda non ha alcuna intenzione di risolvere alcunché perché se davvero tutto si svolgesse all'interno di un accordo fra i paesi europei, perderebbe un bel 90% della sua propaganda fuorviante con la quale imbonisce e nutre i suoi sostenitori. Meglio fare il duro con donne e bambini tenendoli per giorni su una nave in mezzo al mare fino a quando qualcuno non si fa avanti a prendere questi disperati salvo poi magari lasciarli sul suolo italiano. Nel frattempo la maggior parte degli sbarchi ormai avvengono con altri mezzi che non siano le navi Ong e questi sfuggono alla furia del ministro dell'odio accecato solo dalla sua personale guerra, fino ad oggi persa su tutti i fronti, a coloro che si impegnano a salvare vite umane.

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