venerdì 2 agosto 2019

Il ministraccio che usa il figlio per la propria propaganda politica ha rotto le palle



Magari usando lo stesso linguaggio, gli ombnubilati sostenitori del ministro dell'interno riusciranno a capire la gravità delle affermazioni del proprio idolo. Ormai il ministro dell'odio, della propaganda e del bullismo, Matteo Salvini, ogni giorno abbassa il livello di decenza delle sue affermazioni seguendo un progetto ben definito: mettere alla prova la sopportazione del paese. Il problema è che quando qualcuno si sveglierà da questa ipnosi collettiva potrebbe essere troppo tardi per tornare indietro ed il paese potrebbe essere definitivamente in mano a questo criminale politico. Ogni tweet di Salvini, ogni sua parola in qualsiasi conferenza stampa (compresa quella messa in scena tenuta su una spiaggia) è un'istigazione al razzismo e all'odio. Appellativi come criminale, bastardo e l'ultimo usato ieri, zingaraccia, sarebbero inaccettabili in bocca a qualsiasi politico, ma diventano ancora più gravi se in bocca ad un ministro che ha giurato solo un anno e mezzo fa sulla Costituzione e sul suo rispetto. Purtroppo questi atteggiamenti insofferenti e da bullo non hanno niente a che fare con la politica ma sono comportamenti da condannare a prescindere dal proprio credo politico ed i primi a urlare contro questi comportamenti dovrebbero essere proprio i suoi sostenitori. Sulle ricette politiche del ministro (a proposito quali siano poi se ne sa molto poco perché a parte i vergognosi decreti sicurezza la Lega ha prodotto poco altro) si può discutere, si può essere favorevoli o contrari, si possono fare valutazioni, ma sugli atteggiamenti che offendono l'essere umano, che calpestano la Costituzione, che sottolineano i privilegi del potere, su questi atteggiamenti non si transige. In qualsiasi altro paese democratico un ministro che apostrofa un persona come criminale senza una condanna definitiva, o che pubblica la foto di un indagato ammanettato e bendato, oppure che afferma di essersi rotto le palle, sarebbe rispedito a casa senza alcuna attenuante. In Italia no, un paese anomalo e diverso da ogni altro paese al mondo per quanto concerna la correttezza politica, un bullo come Matteo Salvini arriva persino a fare il ministro alimentando il proprio consenso proprio con i suoi atteggiamenti. 

L'ultimo episodio, sempre lanciato attraverso un tweet, è l'esempio incontrovertibile dell'inadeguatezza di un personaggio come Matteo Salvini a ricoprire qualsiasi ruolo istituzionale. Il sedicente ministro afferma di aver ricevuto una minaccia da una donna residente in un campo Rom (una pallottola si narra), ed il ministro invece di recarsi dalla magistratura a presentare una giusta denuncia, risponde a questo atto come un qualsiasi altro criminale: lancia un tweet razzista contro la donna minacciando la "distruzione" di tutta la sua "presunta" razza. E questo sarebbe un rappresentante delle istituzioni ? No questo è "degno" rappresentante di coloro che lo idolatrano ma attenzione che se un giorno avrete qualcosa da ridire sul suo comportamento, l'odio, la rabbia e le minacce del ministro del bullismo potrebbero rivolgersi anche contro di voi.

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