giovedì 29 agosto 2019

Le poltrone interessano a tutti ... soprattutto a Salvini



Chiariamo subito ciò che dovrebbe essere chiaro a tutti soprattutto ai nostri politici: il governo che si sta formando è perfettamente legittimo come lo sono stati tutti i governi della storia repubblicana di questo paese. I colpi di stato evocati da Berlusconi o che qualcuno evoca anche in queste ore (Meloni) sono delle vere e proprie bufale inventate per sobillare i cittadini. Nel nostro ordinamento i cittadini eleggono il parlamento, il parlamento elegge in capo dello stato, il capo dello stato nomina il presidente del consiglio ed i suoi ministri che per governare devono ottenere la fiducia del parlamento. Lo stesso Monti, additato come il governo del golpe, in parlamento ottenne la fiducia ed il voto a tutti i suoi tanto vituperati provvedimenti. Diverse volte si è tentato di modificare la Costituzione ma nessuno al momento ci è riuscito ed anche negli anni della legge elettorale maggioritaria il sistema non è cambiato. Quindi qualunque governo ottenga la fiducia in parlamento è perfettamente legittimo e chiunque evochi la piazza compie semplicemente un atto sovversivo, quello davvero sinonimo di tentativo di colpo di stato. Sono concetti semplici che dovrebbero essere chiari a tutti, ma nell'epoca dei terrapiattisti, dei novax, dello sbarco sulla luna mai avvenuto vale la pena sempre ricordarlo.

Detto questo non illudiamoci: in fondo tutti i nostri parlamentari tengono alla poltrona ed a mantenerla il più possibile anche a dispetto delle dichiarazioni di facciata o alle giravolte impensabili per non andare al voto. Il secondo giro di consultazioni di questa crisi estiva ne sono la conferma. MELONI e BERLUSCONI chiamano le elezioni sperando di potersi attaccare alla giacca del "condottiero" Salvini e quindi andare alla conquista insieme a lui di qualche poltrona in più in parlamento e forse al governo. SALVINI, il più ipocrita di tutti, chiede il voto davanti ai microfoni e nelle dirette Facebook ma poi prende il telefonino e chiama o manda sms, come un amante segreto, al buon Di Maio per tenersi la tanto amata poltrona. Il duro, il "non si molla mai", il "sempre avanti" piagnucola e chiede perdono per essere ripreso sulla carrozza del governo e propone al signor "Prima di tutto" la poltrona di Palazzo Chigi. Non contento porta la sua proposta anche davanti al Capo dello Stato, poi esce e, da coniglio quale è, chiede elezioni e grida al poltronificio. Ma ormai Salvini ne ha combinate troppe e dopo gli schiaffi in Senato da Conte, ne prende altri due da Di Maio che spiffera a tutti la proposta "segreta" e indecente ricevuta dal capo della Lega. Qualcuno avrà ancora un briciolo di fiducia in questo coniglio, che qualora arrivi davvero al potere sarebbe un reale pericolo per il paese, capace solo di bloccare navi di disperati ? RENZI fa compiere una giravolta senza precedenti al Partito Democratico ma non illudetevi la sua mossa ha un unico fine: mantenere in parlamento la sua poltrona e quella dei suoi amichetti. I gruppi parlamentari del Pd, usciti dalle elezioni del 2018, sono tutti di estrazione renziana, qualora si fosse andati a nuove elezioni i nuovi gruppi sarebbero stati di estrazione zingarettiana ed il guappo di Rignano avrebbe perso tutto o quasi il suo potere. Ecco allora che il Renzi, dopo averci "regalato" 14 mesi da incubo con un ministro dell'interno fasciorazzista, conditi non solo da performances da vero e proprio bullo ma da tre decreti libertidici come i due decreti sicurezza e quello sulla legittima difesa, fa una capriola ed apre ad un governo con il M5S. Lo stesso Zingaretti, da sempre contrario a questa alleanza, è costretto a girare sui tacchi (ha tutti i parlamentari contro) e aprire a questa alleanza, senza dare spiegazioni o senza nemmeno pretendere un minimo di scuse sulle innumerevoli offese ricevute dai grillini. Su DI MAIO ed il M5S si può stendere un velo pietoso: che dire di un movimento che può governare indistintamente con la Lega o con il PD ? Niente sarebbe come sparare sulla croce rossa.
Ora se questo governo partirà avrà un compito difficile: mettere all'angolo Salvini e la sua destra sovranista che oltre a provvedimenti liberticidi e repressivi vorrebbe portarci fuori dall'europa e dall'euro avvicinandoci a Putin e la Russia. Il Pd avrà una occasione imperdibile di riavvicinarsi alle classi sociali medio-basse abbandonate durante il governo Renzi, ma si tratta proprio di tornare indietro su alcuni provvedimenti cardine di quel governo (abolizione Jobs Act e reintroduzione diritti dei lavoratori). Il compito sarà difficile mentre per Salvini dall'opposizione sarà tutto più semplice perché potrà dire tutto ed il contrario di tutto fregandosene del fallimento dei suoi 14 mesi di governo. Le perplessità sono molte ma per il momento è stato sventato un grosso pericolo, ma si tratta solo di una piccola battaglia, la guerra è ancora lunga.

Nessun commento: