martedì 3 dicembre 2013

Dal condannato al fiorentino ... il paese sempre al servizio di un filibustiere






Da venti anni i problemi dell'Italia sono sempre stati in secondo piano rispetto ai problemi del condannato nonché espulso indipendentemente che lo stesso fosse al governo o all'opposizione, ora che il tizio è quantomeno fuori dai giochi parlamentari, il paese sembra abbia cambiato padrone e prima ancora che il nuovo padrone occupi qualche posizione rilevante. La situazione è paradossale e allucinante ma nessun organo di informazione la sottolinea perché ormai tutto il paese è assuefatto da situazione di questo genere.
L'antefatto. Il Pdl si trasforma in Forza Italia, alcuni parlamentari non aderiscono e formano un nuovo partito Nuovo Centrodestra. Forza Italia si colloca all'opposizione e il Nuovo Centrodestra continua a stare nella maggioranza. Nel rispetto della nostra costituzione, poiché è cambiato il quadro politico, è necessario un nuovo voto di fiducia in parlamento per verificare che il governo continui ad avere la maggioranza.
La necessità. Considerata la situazione del paese e della crisi economica, per evitare che si perda del tempo e consentire al governo di occuparsi dei reali problemi del paese, logica suggerirebbe che questo voto di fiducia avvenisse il prima possibile.
La conclusione. Ma l'Italia, nonostante i suoi gravi problemi, è un paese fuori dagli schemi e della normalità e quindi si rimanda tutto in attesa che uno dei due partiti che fa parte della maggioranza nomini il suo nuovo segretario.
Queste sono le consequenze del ventennio berlusconiano e che, fra i tanti disastri, hanno portato alla trasformazione dei partiti da movimenti con ideali, principi e programmi condivisi da tutti gli appartenenti al movimento stesso, a movimenti personali nei quali il progetto politico cambia a seconda del leader che guida il partito. Ecco perchè fra i responsabili del disastro attuale non c'è solo chi ha occupato per la maggior parte del tempo lo scranno del governo, ma anche chi si è posto all'opposizione. Un'opposizione leggera ed inefficiente che non ha saputo altro che combattere il centro destra scendendo sullo stesso suo piano e imitandone il malcostume. Oggi quindi, dopo aver assistito all'inizio della decadenza del condannato di Arcore, il paese si ritrova ad affrontare l'ascesa di un nuovo rampollo che, pur militando nel partito opposto, non fa altro che ripercorrere la stessa strada. L'Italia sta solo cambiando padrone.

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