Non si capisce più se siamo alla presa in giro o sulle comiche, ma considerato i soldi che il cittadino italiano dovrà sborsare durante il 2012 e 2013 c'è poco da ridere. Lo Stato italiano, per mano del governo tecnico, sommerge il cittadino di una serie di tasse e imposte che probabilmente consentiranno allo stato stesso di sopravvivere ma allo stesso tempo strozza il ceto medio basso. Sempre lo Stato, per mano questa volta di un altro suo potere istituzionale la Corte dei Conti, denuncia che nel nostro paese le tasse, per i cittadini onesti, sono ad un livello inaccettabile e stanno per diventare le più alte d' europa. Da sottolineare che se facessimo un confronto fra tasse e servizi che lo stato eroga, sicuramente l'Italia sarebbe al primo posto non solo in europa ma nel mondo. E' vero per esempio che in Svezia, Danimarca, Finlandia la pressione fiscale si avvicina al 50% ma è anche vero che in quei paesi l'istruzione è gratuita fino all'università, i servizi sanitari sono gratuiti e i servizi in generale funzionano alla perfezione. Ma torniamo allo Stato italiano che da una parte sommerge di tasse chi le tasse le paga e le ha pagate da sempre, mentre dall'altra parte sempre lo Stato ci viene a dire che la pressione fiscale è troppo alta. Ed allora la domanda sorge spontanea: ma questo Stato ci prende per il cuolo (mi scuso per il francesismo ma è d'obbligo) oppure si è fumato qualcosa di pesante e non si rende conto delle parole che propina ai propri cittadini. Ma non è finita. Sempre lo Stato e sempre per mano del suo governo ha messo insieme una massa di misure per entrare nella privacy dei proprti cittadini in nome della lotta all'evasione. Il problema che questa intrusione invasiva viena fatta a tappeto verso chiunque secondo la logica del tutti siete evasori. Ecco che il cittadino onesto, solitamente lavoratore dipendente e pensionato, si vede violare i propri dati come se fosse un delinquente comune e, come al solito, chi riesce a sfuggire da questa ragnatela è sempre il disonesto, abituato a svicolare fra le maglie della legge. Ma sempre lo Stato che mette in campo queste misure, denuncia questa violazione della privacy e di questi controlli invasivi per nome del garante della privacy, altra autorità dello stato stesso. Insomma sembra una lotta interna dello Stato contro lo Stato ma in mezzo a questi contendenti c'e' sempre lui: il cittadino. Oltre a questo scontro poi c'è la contrapposizione diretta dello stato verso il popolo, i lavoratori ed i cittadini onesti. E' quanto traspare dai lavori e dalla trattativa in atto per la riforma del lavoro. La ministra che piange probabilmente, alla fine della riforma, ci farà vedere ancora le sue lacrime, se andrà avanti come sembra contro tutto e contro tutti. Oggi ha dichiarato: "basta con i privilegi", bella frase, peccato non intenda occuparsi dei privilegi della casta alla quale appartiene di diritto, ma di quei poveri diavoli il cui unico privilegio è avere ancora un lavoro. Domanda: ma le donne non avrebbero dovuto risollevare le sorti di questo paese ?
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