mercoledì 7 marzo 2012

Il paese lo dobbiamo cambiare noi


Ed ecco che anche i leghisti, quelli di Roma ladrona, sono arrivati alla resa dei conti ed hanno perso la propria verginità, ammesso che l'avessero mai avuta. Facile gridare slogan contro lo stato, contro il potere dei partiti, contro la casta del sistema politico, molto difficile rimanere coerenti con le parole pronunciate a vanvera. Ed ecco che la Lega Nord, dopo essere diventato un partito di governo, dopo aver mandato i suoi uomini a guidare ministeri di estrema delicatezza e importanza, dopo quindi aver tradito in parte le proprie parole d'ordine essendosi accomodata al banchetto dove si mangiava, ora completa il proprio tradimento e si rivela alla stessa stregua delle altre forze politiche. Certo in qualcosa si sono distinti ed in parte hanno dato seguito a quel Roma ladrona ed alla loro voglia di secessione, hanno trasformato anche Milano in una ladrona alla stessa stregua della capitale. Ed ora anche la Lega sta adeguandosi al linguaggio degli altri partiti i cui uomini sono stati beccati con le mani nel sacco: "E' un complotto contro il partito", "La presunzione di innocenza prima di tutto", "Sono estraneo ai fatti" e via dicendo si da voce a tutto il repertorio che gli italiani conoscono benissimo ormai da oltre ventanni da quando cioè prese avvio tangentopoli. Il problema ora si sposta anche in un altro ambito. Da mesi e da anni sentiamo dire che uno dei problemi dell'Italia sono le riforme che non vengono fatte e alle quali nessuno mette mano, ma auel è la forza politica che ha titolo a varare e mettere in campo queste riforme senza che l'ombra del sospetto si insinui nel cittadino che dovrebbe in qualche modo subire tali riforme ? La politica nel nostro paese ha fallito proprio nel momento dell'emergenza dimostrando che il caso del capitano Schettino non è un caso isolato, ma ben radicato anche nei partiti italiani che nella situazione di emergenza hanno abbandonato la nave lasciandola in mano a tecnici, professori e banche. Oltre però all'abbandono della nave giorno dopo giorno si scopre che la nave stessa venica depredata del proprio patrimonio e che questa attività malavitosa a danno del bene pubblico era ed è attuata da appartenenti a tutto l'arco costituzionale. Come si esce da questa situazione che si ripresenta dopo 25 anni ? La giustizia ha già fallito una volta riuscendo solamente a colpire alcune parti del sistema e non ad abbatterlo definitvamente, un sistema che dopo la prima azione di difesa, è passato all'attacco autorigenerandosi e riprendendo la propria attività delinquenziale. Ecco che allora c'e' un solo modo per provare davvero a cambiare il sistema e c'e' un solo soggetto che può portare a termine questo cambiamento: il popolo. E come ? Ci sarebbe un modo cruento e sicuramente il più efficace ma anche il meno attuabile in un paese come questo: la rivoluzione. Ma si può attuare una rivoluzione in Italia dove è prassi comune guardare il proprio orticello e risolvere il proprio problema contingente non importa se a discapito di altri ? No una rivoluzione sarebbe impensabile, improponibile ed inattuabile. Ed allora non rimane che un'uscita democratica ma che potrebbe essere altrettanto rivoluzionaria: andare alle urne il prossimo anno e non dare nemmeno un voto a partiti ed uomini che siedono attualmente in parlamento. I partiti attuali hanno fallito e cambiare solo uomini non servirebbe a niente .... mandiamoli tutti a casa veramente e mettiamo ai loro posti partiti che non sono presenti in parlamento in questa legislatura ... una rivoluzione pacifica ma sicuramente dirompente. Insomma comunque la palla è in mano al cittadino e sta a lui fare strike o riaffidarsi ai soliti falliti.

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