Ritrovarsi a parlare per l'ennesima volta delle esternazione dell'Indagato del Consiglio è estenuante oltre che deprimente. L'impressione è senz'altro quella di ripetere una litania già trita e ritrita che risulta monotona sia per chi la scrive, sia per chi la legge anche per coloro che continuano a dare la loro fiducia ad un uomo palesemente malato. Ma certe dichiarazioni non possono passare sotto silenzio e devono essere denunciate sperando di far breccia anche in quei fedelissimi che, armati di paraocchi paraorecchi e con i neuroni anestetizzati, non si rendono conto che il paese da 15 anni è in mano ad una omofobo, sessuofobo, pedofilo ossessionato da un delirio permanente di onnipotenza. Il comportamento di questo aspirante dittatore è completamente al di fuori di qualsiasi logica democratica e liberale e non è solo il frutto dalla sua palese ossessione per il sesso, per le giovani donne anche minorenni ma anche della propria convinzione che un voto popolare gli consenta di agire al di fuori di qualsiasi regola. Quello che sfugge all'Indagato è proprio questo fondamentale aspetto della nostra democrazia: una figura istituzionale come la sua, sebbene nominata in forza di una maggioranza parlamentare (e non di una volontà popolare come lui sostiene e vuole far credere), una volta arrivata a ricoprire una determinata carica, la ricopre come rappresentante del popolo italiano nella sua interezza e non solo di coloro che gli hanno consegnato il proprio voto. Questo concetto democratico e facente parte della nostra Costituzione sfugge al dittatore di Arcore che in qualità di Presidente del Consiglio si sente autorizzato a offendere chiunque abbia un'opinione diversa dalla sua: chi vota a sinistra e' un "coglione", chi paga le tasse un "fesso", meglio amare le donne che essere "gay". Come dire chi e' contro di me, in qualsiasi settore della vita sociale e politica, è un mantecato. Un Presidente del Consiglio che offende una qualsiasi categoria di cittadini del proprio paese ha diritto di occupare quel ruolo di importanza vitale per la vita democratica di uno Stato ? Qui non hanno eccessiva importanza, anzi nessuna importanza, le ideologie politiche o gli ideali di riferimento di qualsiasi corrente politica, un presidente del consiglio deve governare il paese secondo i propri principi certamente, ma dovrebbe rappresentare sempre e comunque tutto il paese e nel caso si ritrovi ad offendere una categoria o una parte dei suoi concittadini, dovrebbe allo stesso tempo lasciare la carica che ricopre. Questo e' il punto nodale delle vicende di queste giorni che vedono coinvolto il Presidente del Consiglio e che riguarda il suo continuo abuso di potere, sia in favore delle donne dalle quali ha ricevuto favori sessuali anche se minorenni sia calunniando quella parte dei cittadini italiani che non lo hanno votato per salire a Palazzo Chiggi. O si ferma quest'uomo malato, come ha più volte accusato la ex-moglie Veronica Lario, oppure il paese rischia una paralisi totale oltre quella che già attanaglia la vita economica e sociale. Qualsiasi soluzione politica che veda il dittatore di Arcore fuori dal governo va bene piuttosto che lasciare in mano il paese ad un uomo malato, omofobo, pedofilo e sessuofobo.
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