venerdì 5 novembre 2010

Il cerino torna a Fini dopo essere passato per Ruby


Dopo la tempesta ora arriva come sempre la quiete, l'Indagato con le sue macchine mediatiche riesce lentamente a mettere a tacere tutte le bocche da fuoco che nei giorni scorsi gli hanno sparato contro dei colpi a salve. Il caso Ruby lentamente si sgonfia sia per merito del Malato, non immaginario, di sesso sia per l'inadeguatezza dei suoi avversari politici e mediatici. Tutto il fuoco nemico si è infatti incentrato sull'aspetto sessuale e di gossip dell'intera vicenda ed i difensori del Capo hanno avuto vita facile su questo terreno, facendo passare per guardoni e interessati solo al gossip tutti i suoi detrattori. Lo stesso Santoro ieri sera ha incentrato la trasmissione di Anno Zero quasi esclusivamente sull'aspetto sessuale e della sicurezza di un uomo dai facili costumi nonostante il ruolo istituzionale che ricopre. In sua difesa se ne sono sentite di tutti i colori. Dall'avvocato "Ma va la'", alias Niccolò Ghedini, che viaggia con la sua cartelletta che sembra il diaro personale del dittatore di Arcore, tanto che l'avvocato è anche in grado di certificare giorno ed ora in cui il cavaliere evacua oltre che naturalmente informarci sulle relative quantità di materiale liquido e solido prodotto, fino ad arrivare alle dichiarazioni ridicole del vicepresidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli, che prospetta un dibattito proponendo l'abbassamento del limite della maggiore età. Incentrare questo scandalo esclusivamente sull'aspetto sessuale e dello stile di vita dell'Indagato non porta a niente, come si è già potuto verificare in occasione del via vai di escort a Palazzo Grazioli e la pattuglia dei difensori di Berlusconi ha avuto buon gioco. L'unico che ha realmente capito dove sarebbe stato necessario attaccare il presidente del consiglio è stato l'on. Di Pietro ad Anno Zero, ma la sua capacità dialettica è paragonabile a quella di un elefante che cammina su un tappeto di uova fresche e quindi il suo sbraitare in televisione ha avuto poco seguito. Per non parlare del silenzio imbarazzante del Partito Democratico che, oltre a qualche esternazione in dialetto di Bersani (con tutto il rispetto per la simpatica cadenza emiliana), niente altro ha saputo produrre di consistente. Bersani sembra ogni giorno di più la brutta copia di Don Peppone, simpatico sindaco comunista uscito dalla penna di Guareschi: quando lo si ascolta in televisione ci si aspetta da un momento all'altro di veder comparire l'altrettanto simpatico Don Camillo, lasciando morire sulla bocca un sorriso molto amaro considerati i tempi che stiamo vivendo. L'aspetto della vicenda sul quale invece era necessario insistere senza mollare la presa riguardava un Presidente del Consiglio che si permette di telefonare alla questura per intercedere o anche semplicemente per informarsi della sorte di una ragazzina dai facili costumi. Tutta qui sta la gravità della vicenda, indipendentemente da cosa abbia detto o non detto Berlusconi ed indipendentemente dal fatto che sia stato a letto o meno con la ragazza (fatto comunque grave data l'età della ragazza), in quanto la telefonata è stata fatta nella veste istituzionale che l'uomo ricopre e non dal privato cittadino Silvio Berlusconi, ammesso che un Presidente del Consiglio possa mai essere considerato un provato cittadino. Ed invece ha preso il sopravvento lo sprito del gossip e del pettegolezzo, uno spirito che i difensori dell'Indagato hanno certamente incoraggiato considerato che su questo terreno l'entourage del cavaliere è sicuramente ben preparato. La vicenda ora lentamente si spegne con l'opposizione che, per l'annesima volta, butta al vento l'occasione di mettere alla corde un uomo che in qualsiasi altro paese del mondo non occuperebbe il posto che occupa, ma anche se fosse arrivato a quella poltrona, dopo la serie di scandali di cui è stato protagonista, sarebbe di sicuro già stato costretto ad abbandonare. Ora, dopo che Ruby non è riuscita a disarcionare Berlusconi, si attende un altro discorso di Fini, l'ennesimo di questi mesi, consegnando a lui il famoso cerino da spegnere. La sensazione però è che nemmeno l'ex fascista (??) abbia fiato a sufficienza per finalmente far calare il sipario su questo governo che ha discreditato e ridicolizzato l'Italia nel mondo intero ma che soprattutto ha portato ad un disastro economico senza precedenti.

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