giovedì 4 novembre 2010

La retromarcia della Rai non cambia la sostanza: sempre di revisionismo si tratta

Dopo le proteste che si sono sollevate in rete alla notizia dell'accostamento fra Bella Ciao e Giovinezza al prossimo Festival della canzone italiana, la Rai fa marcia indietro rimanendo però nell'ambiguità e nel guado in cui si era infilata. Le due canzoni non saranno oggetto di una serata speciale in onore dei 150 anni della Repubblica e nessuna delle due sarà cantata sul palcoscenico del festival. Tutto rientrato quindi. Assolutamente no perchè la decisione non modifica il messaggio che era stato trasmesso al paese e cioè che Bella Ciao e Giovinezza sono comunque dei simboli da mettere sullo stesso piano, come dire fascisti e partigiani sostanzialmente possono essere accumunati per le loro nefandezze. La Rai si conferma televisione di regime e soprattutto Rai 1 da sempre al servizio del potere, del governo ed in questo periodo della maggioranza di centro destra che lentamente e senza scossoni sta trsformando la nostra democrazia in un vero e proprio regime totalitario. Un fascismo diverso naturalmente da quello del ventennio ma sempre di fascismo si tratta con diversi e gravi assonanze come le leggi razziali volute dal nuovo partito fascista per antonomasia: la Lega. La messa in onda di Bella Ciao sarebbe stata un verio e proprio tributo a coloro che hanno perso la vita, i partigiani, per riportare la democrazia e la libertà in Italia, ma il dittatore di Arcore e padrone del sistema televisivo italiano non poteva permettere una simile dimostrazione di democrazia. Quindi la decisione della Rai non cambia di una virgola la sostanza di questa vicenda: rivedere la storia offendendo chi per la storia ha sacrificato la vita.

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