domenica 10 gennaio 2010

Il piano riforme è quasi pronto ... niente processi, meno tasse per i ricchi, dittatura costituzionale

Lentamente il piano del governo o meglio del suo capo indiscusso, il cavaliere senza un dente ormai, prende forma per cio' che concerne le tanto sospirate riforme. Le priorita' sono ora due: la giustizia in primo luogo, la pressione fiscale subito dopo ed alla fine lo stravolgimento della costituzione. Magari domani ne saltera' fuori un'altra perche' questa maggioranza vive non su un programma ben definito (se si escludono le leggi razziali, il pallino della Lega), ma sulle proposte che ogni tanto sforna a seconda del momento e di cosa gli passa per la testa.
La riforma della giustizia consiste, ormai e' noto a tutti, in due o tre provvedimenti che avranno l'unico obiettivo di tenere lontano dalle aule di giustizia Silvio Berlusconi, costi quel che costi anche se questo volesse dire la non celebrazione di centinaia di processi. A differenza dei precedenti lodi, Schifani e Alfano, l'azione legislativa del governo e' di tipo avvolgente con diversi provvedimenti in modo da mettersi al riparo da eventuali annullamenti per incostituzionalita'. Insomma una riforma della quale il primo a beneficiare sara' proprio il presidente del consiglio.
Il secondo punto e' la questione della pressione fiscale. E' da quando Berlusconi e' sceso in politica, circa 16 anni fa, che sbandiera ai quattro venti l'abbattimento delle tasse, ma sono altrettanti anni che questo progetto e' sistematicamente bloccato da Tremonti a causa della sciagurata gestione del debito pubblico da parte del centro destra. Anche in questa legislatura Berlusconi a company hanno preso in mano il paese con un debito che era appena sotto il 3% del PIL portandolo in solo 20 mesi sopra il 5%, niente male per una maggioranza che aveva fatto del contenimento della spesa pubblica una vera e propria bandiera in campagna elettorale. Per la terza volta il cavaliere ci riprova a ridurre le tasse e questa volta sembra che anche Tremonti non si opponga. Finalmente diranno gli italiani. Ma per smorzare gli entusiasmi basta analizzare la proposta di Berlusconi di portare l'Irpef a solo due aliquote: una al 23% ed una al 33%. Allora vediamo quali sono le aliquote ad oggi: 23% per redditi fino a 15.000 euro, 27% per redditi da 15.000 e 28.000 euro, 38% per redditi da 28.000 a 55.000 euro, 41% per redditi da 55.000 a 75.000 euro, 43% per redditi superiori a 75.000. Chi ci guadagnerà allora nel ricondurre tutto a due sole aliquote ? Sicuramente i redditi più alti e quindi, guarda caso, ancora una volta lui .... il buon Silvio.
Il terzo argomento delle riforme riguarda la costituzione. Ed anche questo è un argomento ben conosciuto, considerato che già alla fine della precedente legislatuta Berlusconi e Bossi ci avevano provato. L'obiettivo in questo caso è limitare l'azione del parlamento e amplificare i poteri del presidente del consiglio in modo da renderlo una specie di dittatore costituzionale con potere per esempio di sciogliere le camere a proprio piacimento.
Ecco quindi che il piano delle riforme prende forma: niente processi, pagare meno tasse, governare senza l'impedimento del parlamento. Oddio il parlamento anche in questa legislatura non è fonte di grossi problemi per il cavaliere. Il più grande partito dell'opposizione, il Partito Democratico, ha altre questioni più importanti di cui occuparsi. Ci sono le elezioni regionali fra poco e mentre Berlusconi, spartisce le candidature fra Lega e Pdl senza che nessuno alzi più di tanto la voce, il Pd è nel caos più assoluto con l'obiettivo di fare fuori anche alle amministrative quel pò di sinistra che ancora esiste. Emblematico il caso Puglia, dove Vendola ha governato bene, ma poichè non fa parte del Pd è necessario farlo fuori sfuggendo anche alle primarie tanto sventolate come atto di democrazia da qualche tempo a questa parte. E così in Puglia si propone un'alleanza con l'Udc di Casini, il partito che, mostrando una coerenza incommensurabile, nel Lazio si presenza insieme al Pdl. Come dire ... per una poltrona si fa questo ed altro.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non per nulla berlusconi e tremonti sono esperti manager aziendali, tant'è vero che una siffatta proposta di riduzione delle aliquote va a giovare chi? se non chi ha le mani in pasta e sporche di altre truffe all'erario: berlusconi come responsabile delle sue aziende, tremonti come ex commercialista.
Questo, si dice, é il governo "DEL FARE"; bene si vede proprio che è un bel fare e a vantaggio di chi và. Vota berlusconi, vota!
Orribile paese.
Diablo