martedì 19 gennaio 2010

Ci avette rotto il .... Craxi

In questo paese ormai da anni dovremmo essere abituati ad un decadimento generale in ogni settore della vita sociale, politica e culturale, eppure ogni qual volta si verifica un episodio o un evento che dimostra questo scadimento generale, si rimane allibiti e sconcertati. Se poi questa dimostrazione di ignoranza o di mistificazione di certi principi viene da qualche alta carica istituzionale, lo sconcerto e' cosi' grande da lasciare basiti. In questi giorni abbiamo assistito alle commemorazioni patetiche del presunto statista Bettino Craxi. Purtroppo in questo teatrino del perbenismo e del revisionismo storico si sono esercitati sia il Presidente della Repubblica che il presidente del Senato, in un'opera mistificatoria senza uguali. Craxi e' stato un politico che rubava, come tanti altri e' vero, ma lui e' stato processato e condannato, dopodiche', da buon statista, e' diventato un latitante che non ha avuto il coraggio di affrontare e scontare la pena a cui era stato condannato. Insomma lo stato italiano con tutti i suoi piu' autorevoli rappresentanti in questi giorni ha celebrato un delinquente come se fosse stato un eroe, un bellissimo esempio per tutti, soprattutto per i giovani. Fra qualche anno altro che via o piazza intitolata a Bettino Craxi, avremmo anche un San Bettino, anche se per il momento il Papa e' l'unico che non abbia glorificato l'ex leader socialista.
Nel frattempo il parlamento e' impegnato nell'approvazione di una di quelle leggi fondamentali per questo paese: il processo breve. E anche questo la dice lunga sullo spessore culturale e politico di questa maggioranza. In sostanza si stabilisce per legge quanto deve durare un processo, se va oltre il processo viene sospeso e non si celebra' piu'. Naturalmente non si cerca di capire perche' i processi vadano cosi' per le lunghe e si protraggano per anni, ma si impone un limite per legge, superato il quale il processo si interrompe e non si celebra piu'. Ma qui c'e' da salvare la pelle del presidente del consiglio e questo problema viene prima di ogni altra cosa.
E che dire dello spettacolo indegno che stanno rappresentando tutti i partiti nelle definizione dei candidati per le elezioni regionali ? Anche in questo caso naturalmente non si parla di programmi, di principi, di modelli di gestione della regione ma semplicemente di persone, di poltrone e di alleanze. Alleanze che sono le piu' diversificate e contradditorie a seconda della geografia politica della regione. Tutti in questa farsa fanno la loro misera parte per cui si assiste a regioni in cui si da vita ad uno schieramento e regioni in cui lo stesso partito passa da uno schieramento all'altro. Il partito ballerino in questo caso e' l'UDC che in qualche regione e' insieme a PDL e Lega mentre in altre regioni e' alleato del PD.
Questa e' la serieta' della politica italiana.



1 commento:

carladidi ha detto...

...udc, la mia passione, il suo capo è autenticamente un leader di quel che resta del peggio della dc.
L'unico alibi che può sventolare il PD lo si può trovare al Nord per ostacolare la Lega. In Piemonte l'Amica Mercedes Bresso si gioca tutto, a mio avviso anche la dignità. Leggevo ieri il misero taglio della torta....se riserva al PD 4 fette, mette sul piatto 2 o forse 3 fettone di quelle più spesso riservate agli ospiti "illustri". Pensa che roba...che distribuzione percentuale! Che schifo! Per fortuna voto in Toscana...per ora la Nostra Regione si salva...in parte!