domenica 3 gennaio 2010

Brunetta super star

Siamo appena al 3 gennaio e le carte piano piano iniziano a scoprirsi circa le reali intenzioni del governo e della sua voglia di riforma. Il progetto di cambiare la costituzione era già noto sin dal precedente governo Berlusconi ed il progetto naturalmente continua anche in questa legislatura, ma oggi assistiamo ad un salto di qualità in questo attacco frontale alla legge più importante per uno stato democratico. Attacco portato da uno dei più odiosi ministri di questo governo: Brunetta. Il ministro infatti attacca un articolo della costituzione fondamentale, un articolo che sancisce un principio e qui sta la gravità della proposta. Secondo il nano-ministro di dovrebbe cambiare l'art. 1 della Costituzione come recita "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro". Un principio basilare dello stato democratico che, al contrario di quanto pensa il ministro, dovrebbe rappresentare un impegno per ogni governo affinchè sia rispettato e pienamente attuato. In pratica nelle intenzioni di Brunetta, anche se poi il ministro non va oltre e non propone la sua modifica all'articolo, si intende abbattere il principio della democrazia e del lavoro garantito a tutti i cittadini. Non siamo quindi in presenza di una proposta di modifica ad un articolo tecnico, come potrebbe essere la composizione e le funzioni del parlamento, ma bensì alla cancellazione di un ideale per il quale milioni di persone hanno sacrificato la propria vita. Credo che questo sia una degli atti più gravi che un governo possa compiere anche se solo nella proposizione di un ministro che di danni ne ha già combinati diversi. Insomma dopo le dichiarazioni di amore e collaborazione, il governo e la maggioranza escono piano piano allo scoperto e credo che con queste premesse ogni forma di collaborazione, come richiesta dal Presidente della Repubblica, dovrebbe essere respinta. La maggioranza di centro destra intende abbattere la democrazia in questo paese, fino ad ora lo ha fatto con provvedimenti e leggi degni da paesi dell'america latina, ora si passa alla cancellazione di principi basilari della nostra Repubblica, ma attenzione una buona parte del paese non se ne starà zitta e buona come i celobrolesi spettatori della tv del cavaliere..

1 commento:

Anonimo ha detto...

Io sarei un attimo stanca. E non si sa più cosa dire... Non so in cosa vorrebbe, il mini-ministro, cambiare l'art.1: forse che l'italia era un tempo una Repubblica democratica fondata sul lavoro che ora, grazie al tanto amore, non c'è più? Edo... muta sugnu!