venerdì 2 dicembre 2016

Renzi supera se stesso portando per il naso gli statali


Renzi ed il suo governo ci hanno ormai abituati, fin dal loro insediamento, alla politica della compravendita del voto: 80 euro per le elezioni europee, 500 euro agli insegnanti e studenti per le amministrative, vari bonus nella legge di stabilità in occasione del referendum. Tutte elargizioni che si sono fatte passare come sgravi fiscali ma che, essendo riservate a poche categorie, spuntando fuori sempre in occasioni di tornate elettorali e soprattutto non essendo inquadrate in un piano strategico di "reale" riduzione delle tasse non possono che passare come bonus per un effetto a breve termine: quello del voto. In un modo o nell'altro comunque i soldi sono saltati fuori, anche se poi in qualche occasione, come quella degli 80 euro, diversi cittadini sono stati costretti a restituire le somme percpite (come si fa quindi a pensare un provvedimento strutturale se poi quello che mi dai lo rivuoi indietro ?), in occasione del referendum c'è stato invece un salto di qualità. Il governo tenta di comprare il voto di una categoria di lavoratori, gli statali, "assicurando" un aumento contrattuale che non sarà in grado di assicurare in quanto indipendente dal volere stesso del governo del suo presidente. Ieri tutti i mezzi di informazione (salvo qualche rara eccezione) hanno strombazzato la firma di un accordo fra sindacati e governo per il nuovo contratto dei dipendenti statali con un aumento previsto di 85 euro. A parte la cifra sbandierata, la grande falsità annunciata, con la complicità dei sindacati, sta nel fatto che sia stato firmato un contratto. In realtà sono state concordate delle semplici "linee guida" sulla futura contrattazione in quanto la trattativa per il contratto dei dipendenti statali non può essere condotta dal governo nè tanto meno portata a termine. Le linee guida concordate ora saranno trasmesse all'ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) che è l'unica struttura preposta alla contrattazione con i sindacati ed alla firma di un nuovo contratto. Insomma quanto concordato ieri fra govrno e sindacati non ha portato alla firma di nessun contratto così come a nessun aumento retributivo. Oraspetterà all'Aran avviare le trattative che se andraà bene partiranno nel 2017, ma non è ddetto sapere quando e soprattutto non è certo come potranno arrivare alla conclusione. In quanto agli 85 euro, se mai qualcuno arriverà a percepirli, una buona parte degli statali dovranno fare i conti con gli 80 euro già percepiti dalla prima regalia renziana: qualora infatti con gli 85 euro superassero il limite previsto per il prcedente bonus, in realtà ricverebbero ben 5 euro di aumento. Ecco come stanno realmente le cose per dire che ormai come ci ha abituato Renzi, gli annunci le parole le slides le conferenze stampa sono una cosa, la realtà è tutta un'altra cosa. Anche se il NO si dovrebbe basare solo sul contenuto della nuova costituzione, un bel NO in faccia a questo bulletto forse servirebbe a fargli abbassare la cresta.

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