mercoledì 14 settembre 2016

Referendum: non si sa quando si vota ma la guerra è in pieno svolgimento e Renzi scatena le sue truppe


Renzi tergiversa sul voto del referendum costituzionale cercando di allungare i tempi per recuperare il terreno perso, ma questo allungamento non fa altro che dare vita a recrudescenze sempre più forti nella campagna per il Si e per il No. Il tutto tenendosi lontani, sia da parte dei fautori del Si che da parte dei fautori del No purtroppo, dai contenuti. Ora poi scendono in campo anche le truppe mercenarie straniere, Stati Uniti in testa seguiti agenzie di rating, per soccorrere il presidente del consiglio e del Pd ormai in piena difficoltà su tutti i fronti. Per distrarre e confondere le idee ai cittadini si passa dalle manganellate di Catania dove è stata schierata addirittura la polizia a difendere .... la riforma costituzionale renziana ...., agli attacchi indiscriminati lanciati dal presidente della regione campana Vincenco De Luca che, imitando il candidato nazista alla presidenza degli Stati Uniti Donald Trump, si augura addirittura che i grillini Diba, Di Maio, Figo siano ammazzati: "che vi possano ammazzare tutti" le parole del governatore. Purtroppo a queste provocazioni di stampo fascista, gli obiettivi dell'attacco scendono sullo stesso piano di De Luca e per voce di Di Maio si lanciano in un paragone altrettanto di stampo fascista fra Renzi e Pinochet. Ora che il governo Pd-Ucd guidato da Matteo Renzi stia abbattendo a colpi di piccone la democrazia nel paese è fuori dubbio (cancellazione statuto dei lavoratori, legge elettorale che non consente al popolo di eleggere i propri rappresentanti, trasformazione del Senato in un dopolavoro politico di nominati) ma paragonarlo al sanguinario dittatore cileno è veramente fuori luogo. In mezzo a questo scontro quasi fisico si sono inseriti due eserciti mercenari in soccorso al Partito Democratico in evidente difficoltà a sostenere le ragioni del Si, cosa che sarebbe molto facile perché per loro sarebbe sufficiente discutere i contenuti della loro riforma. Se non lo fanno ci sarà un motivo ? L'ambasciatore Usa minaccia la fuga di investitori stranieri in caso di vittoria del No che non ha di meglio di occuparsi di un referendum costituzionale in Italia piuttosto delle elezioni presidenziali Usa dove un nazista si scontrerà con una donna purtroppo malata e forse non in grado di sopportare un quadrienno di presidenza della maggiore potenza mondiale. L'ambasciatore è affiancato è affiancato dall'agenzia Fitch che si sbilancia in previsioni funeste per l'Italia sempre in caso di vittoria del No. Insomma alle varie previsioni fosche di Renzi-Boschi che si sono addirittura spinti a teorizzare un agevolazione del terrorismo internazionale in Italia qualora vincesse il No, alle botte della polizia sui sostenitori del No, agli auguri di morte verso i grillini, si affiancano le minacce degli Stati Uniti e delle agenzie di rating. Questo è il quadro nel quale l'Italia sta viaggiando verso il referendum anzi verso la data del referendum che ancora non ci è dato conoscere. E tutto sempre parlando di previsioni basate sul nulla.

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