martedì 20 settembre 2016

Ed alla fine anche il M5S del "cambiamento" diventò partito




Alla fine nonostante gli slogan, le parole d'ordine ad effetto, i proclami e le buone intenzioni anche coloro che si sono presentati come il "nuovo", come il "non partito", come i "non onorevoli" hanno fallito con tutto questo "nuovo che avrebbe dovuto avanzare" e sono diventati di fatto un partito per ora prendendone tutti gli aspetti negativi. Le vicende della giunta del comune di Roma sono state il primo passo verso questa "inevitabile" trasformazione, ma oggi arriva la certificazione definitiva a livello nazionale con un cambio di rotta del tutto tipico di un partito tradizionale sulla legge elettorale. Intendiamoci che si cambi una legge elettorale autoritria, antidemocratica e che tende a stravolgere la repubblica parlamentare in una repubblica fondata di fatto su un premierato nascosto, non può che essere un bene. Fino ad ieri però il M5S dichiarava apertamente come la legge elettorale non fosse una priorità per il Movimento, forte dei sondaggi che lo mettevano al primo posto fra le formazioni politiche e vincenti contro qualsiasi altra formazione ad un eventuale ballottaggio. Ora, dopo le vicende romane, i sondaggi iniziano a scricchiolare per il Movimento 5 Stelle ed allora meglio tornare indietro e mettere fra le priorità anche le modifiche alla legge elettorale. Ecco quindi che anche il Movimento dei cittadini scende sulla terra e diventa un partito che inizia a percorrere una strada ormai conosciuta nel nostro paese. Nelle vicende della giuta romana si è assistito ad una serie di difficoltà che si sarebbero dovute evitare soprattutto in considerazione del fatto che il M5S erano almeno 5 mesi che sapeva di vincere le elezioni comunali a Roma, ma queste vicende hanno messo in evidenza che anche all'interno di questo movimento esistono correnti, diatribe, lotte intestine .... ed è dovuto intervenire il padrone del movimento per quietare le acque. Insomma niente di nuovo sotto il solo ... d'altra parte se nel paese la politica è quella che è .. un motivo ci sarà.

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