mercoledì 29 luglio 2015

Renzi ed il Pd la versione geneticamente modificata di Berlusconi e Forza Italia


Meraviglia da parte di molti sul voto di oggi al Senato con il quale si è negato l'arresto del senatore Antonio Azzolino come richiesto dalla magistratura. In un tenero abbraccio Forza Italia e Pd, insieme ad Ncd, hanno salvato l'inquisito mostrando ancora una volta che la legge non è uguale per tutti. Lo stupore è per il voltafaccia del Partito Democratico che, con il nuovo segretario Matteo Renzi, i fiduciosi pensavano essersi incanalato in un cambio di passo nella politica. Su quali basi poi si fondasse questa fiducia sinceramente non è dato sapere. Renzi durante le primarie andava blaterando che il suo obiettivo era andare a prendere i voti del centrodestra ed ha iniziato subito a perseguire questo scopo aprendo le primarie stesse a chiunque. Come se l'amministratore delegato di un'azienda fosse nominato non dal consiglio di amministrazione dell'azienda stessa ma da chiunque volesse andare ad esprimere il proprio pensiero. Arrivato alla carica di segretario ha iniziato subito a prendere accordi con il padre putativo, Silvio Berlusconi, per accoltellare alle spalle il presidente del consiglio esponente proprio sel suo partito.  Conquistata anche questa poltrona, dopo aver dichiarato mai al governo senza elezioni, ha stretto patti di ferro sempre con Forza Italia iniziando l'opera distruttrice del Partito Democratico come del resto aveva promesso. Inutile ricordare che le riforme messe in campo da Renzi sono le stesse che avrebbe voluto portare a termine Berlusconi, ma l'ex cavaliere era troppo impegnato a mettere a tacere giudici e magistratura per mantenere le tante promesse fatte solo per prendere voti. Gli avvenimenti di questi giorni sono, riforme e controriforme a parte, la dimostrazione che Renzi ed il suo partito stanno ripercorrendo la strada del padre Berlusconi e di Forza Italia. Berlusconi era impegnato nel bloccare a tutti i costi le innumerevoli inchieste della magistratura nei suoi confronti, Renzi è impegnato nella creazione del partito unito allontanando o costringendo ad allontanarsi dal PD tutti coloro che gli sono contro e che vorrebbero in qualche modo attuare qualche politica di sinistra. Entrambi quindi spegiudicati nell'usare il proprio potere, la propria carica istituzionale ed il proprio partito per ottenere i propri obiettivi. Renzi non si limita ad imporre controriforme a colpi di fiducia ma agisce anche sulle amministrazioni locali, Sicilia e Comune di Roma, per cercare di allontanare personaggi che gli sono scomodi e non servili come lo staff della direzione del partito. Su Crocetta è stata montata una storia di intercettazioni che i magistrati dicono di non avere, su Marino la guerra è quasi più facile con le dimissioni centellinate degli assessori renziani. Nel rimpasto portato a termine ieri sono stati introdotti nella giunta comunale addirittura due parlamentari che si sono guardati bene da dare le proprie dimissioni dalle proprie cariche in parlamento, come dire due cariche meglio che one: e questo doveva essere un elemento moralizzatore nei discorsi di Renzi. Oggi infine il Partito Democratico con il voto al Senato è uscito un'altra volta allo scoperto nel suo cammino di avvicinamento a Forza Italia ed alla peggiore tradizione del centro destra. Il parlamentare non si tocca alla faccia della giustizia e dei cittadini onesti. Ora la domanda sorge spontanea: a quando la fusione ?

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