sabato 25 luglio 2015

Le vere vergogne dell'Italia rispetto al mondo occidentale


Un'assemblea di un paio d'ore che costringe a chiudere l'accesso a Pompei e si scatena il finimondo con ministri, politici e giornalisti o presunti tali che accusano quel manipolo di lavoratori, non solo di aver fatto fare una brutta figura all'Italia, ma addirittura di aver arrecato un danno stimabile in mezzo punto del Pil. Un attacco incredibile a quei lavoratori senza nemmeno citare o ricordare le motivazioni per le queloi quell'assemble è stata convocata e cioè la sordità totale del governo rispetto alla prossima riforma, o controriforma, della Pubblica Amministrazione che porterà i beni culturali sotto la gestione di persone "incompetenti" in materia come i prefetti. Ma già, ormai in questo paese dove la destra ha preso definitivamente il potere occupando un partito che si ostina a definirsi di sinistra, la guerra ai lavoratori è uno degli obiettivi principali del governo. E' stato cancellato definitvamente lo statuto dei lavoratori e qualsiasi minimo diritto degli stessi lavoratori per cui ora nemmeno sono più liberi di esercitare un diritto sacrosanto come quello di scioperare, dopo che lo sciopero, nella pubblica amministrazione, è stato progressivamente snaturato nelle sue motivazioni. Che senso abbia fare uno sciopero se lo si deve annunciare con due settimane di anticipo e addirittura ricevere l'autorizzazione a metterlo in atto, proprio non si sa. I lavoratori e gli operai degli anni 60 rabbrividirebbero ad una tale situazione e sicuramente metterbbero in atto strumenti di lotta molto più incisivi e duraturi. Ma sono davvero questi episodi le vergogne dell'Italia ? Basta scorrere qualche giornale per capire che le reali vergogne sono altre.
La cassazione sancisce che anche gli istitui religiosi che ospitano scuole private devono pagare l'IMU e scoppia la rivolta dei vescovi che, per bocca di un monsignore, addirittura si permettono di dichiarare che questa sentenza limita fortemente le garanzie di libertà. E quello che è più grave che il ministro della pubblica istruzione affermi che bisogna riflettere. Che c'è da riflettere su una sentenza che finalmente obbliga chi gestisce scuole private a pagare una tassa alla quale tutti i cittadini sono sottoposti anche per fabbricati nei quali non svolgono attività produttive ? Questo è uno scandalo e una vergogna, che lo stato sia al servizio della chiesa.
Vogliamo poi parlare di un presidente del consiglio che, giocando sul doppio ruolo capo del governo e segretario del partito di maggioranza, si permette di chiedere la testa di due amministratori eletti dai cittadini solo perché non appartengono alla sua corrente ? Senza parlare dello scandalo delle false intercettazioni a Crocetta, presidente della regione sicilia, messe in atto proprio per cancellare un presidente scomodo.
Ma l'elenco è infinito anche se ci si limita ai fatti di queste ore come ciò che accaduto in merito alle intercettazioni telefoniche: in commissione viene approvato un emendamento da paese totalitario, naturalmente con l'indifferenza del partito di maggioranza, che poi subito dopo si appresta a sconfessare dimostrando un'incapacità ed un'inadeguatezza unica per governare il paese.
Infine una notizia ascoltata per caso ma taciuta da tutti i mezzi di informazione. Per reperire fondi da investire sulla manutenzione della Reggia di Caserta, la stessa viene concessa a privati per organizzare concerti, pranzi, cerimonie e cene che naturalmente mettono a rischio il patrimonio artistico della reggia stessa. Ma che paese è quello che concede i propri monumenti, la Reggia è solo l'ultimo esempio ma stessa sorte hanno subito il Colosseo e Ponte Vecchio, per manifestazioni di dubbio gusto e sicuramente in contrasto con i tesori che tal siti conservano.
Rimarrebbe un capitolo che riguarda la corruzione della politica, le tangenti, i politici inquisiti che imperterriti con la compiacenza dei cittadini continuano ad occupare le istituzioni, insomma un'assemblea di lavoratori è l'ultimo episodio di cui il nostro paese si debba vergognare.

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