martedì 28 luglio 2015

Tasse .... l'ennesimo gioco delle tre carte


Non credo che esista un cittadino che sia contrario all'abbassamento delle tasse e alla eliminazione del balzello più odiato quello sulla prima casa. Purtroppo fra il dire ed il fare c'è sempre di mezzo il mare che diventa un oceano quando si parla di tasse. Nel nostro paese gli annunci sulle tasse sono stati troppi e tutti sempre sullo stile di una propaganda populista con fini elettorali ma mai con un progetto reale e credibile nel quale avere un minimo di fiducia per arrivare a qualche risultato. Ai tempi di Berlusconi in molti hanno creduto ai suoi proclami sulle tasse, sul lavoro, sulla giustizia per poi rimanere scottati nel vedere disattese tutte le promesse e soprattutto aumentare le tanto odiate tasse. Si è vero lui aveva abolito l'Ici ma in maniera scellerata togliendola incondizionatamente a tutti anche coloro ai quali non sarebbe pesato minimamente pagarla. Ora arriva il figliolo di Renzi e segue le orme del padre con un programma che in tre anni dovrebbe abolire non solo la tassa sulla prima casa ma anche diminuire l'Irpef e via dicendo. Il problema però è sempre il solito: in che modo ? Dove reperirà i fondi per sopperire alla diminuzione delle tasse quando per esempio il fabbisogno dello stato rimane inalterato anzi aumenta così come il deficit ? In queste condizioni anche togliere qualche miliardo di tasse diventa improponibile a meno di .... prendere i soldi da un'altra parte e sempre dalle tasche dei cittadini. Ed ecco infatti che dopo gli annunci si materializzano i provvedimenti per cercare di tamponare l'eventuale buco lasciato dalla diminuzione delle tasse. E da dove si inizia ? Ma dalla sanità naturalmente come se i cittadini già non fossero tartassati da un servizio che non risponde alle esigenze reali della cittadinanza. Quando per effettuare un esame anche urgente ci sono liste di attesa di mesi ... c'è poco da tagliare c'è caso mai da investire risorse per eiliminare questi disservizi. Naturalmente poi il taglio va ad incidere proprio sugli esami che gli "scellerati" medici di base prescrivono ai propri pazienti. Ed in che modo si taglia ? Chi prescrive esami inutili sarà multato. Ma chi decide se un esame è utile o inutile ? Il ministro Lorenzin che nemmeno è laureata in medicina ? I problemi della sanità sono diversi e un reale attacco agli sprechi sarebbe per esempio quello di non consentire l'attività libero professionale all'interno delle strutture ospedaliere. Vuoi fare il libero professionista ? Bene apri uno studio e esercita la professione. Vuoi fare il medico in un ospedale pubblico ? Bene fai il medico e basta. Solo in questo modo per esempio si eliminerebbe lo scandalo delle liste di attesa di mesi per un esame che si accorciano a pochi giorni se accetti di farlo a pagamento. Ma qui si vanno a toccare interessi molto delicati e radicati. Il problema poi è che abbiamo dato vita ad una società nella quale la salute è un business, un modo per fare affari e arricchirsi e non un servizio al quale tutti dovrebbero avere il diritto di accedere solo per il fatto di nascere. Naturalmente la sanità non sarà l'unico serbatoio da cui attingere tagiando servizi ai cittadini, ne arriveranno altre e ne leggeremo delle belle.

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