mercoledì 1 luglio 2015

Nuova disciplina olimpica per Roma 2024: il salto sul carro


Nemmeno nel momento più drammatico della breve storia della Comunità Europea la politica italiana riesce ad affrontare il problema in maniera coerente e lontano dai populismi. La storia è sempre la stessa qualunque sia la vicenda politica: la maggioranza che governa sta dalla parte del più forte, la minoranza che sta all'opposizione sta dalla parte di chi protesta e chi combatte il potere. Naturalmente le parti si invertono immediatamente qualora la maggioranza diventi opposizione e viceversa. Nel nostro paese ormai si ragiona sempre in termini elettorali anche quando siamo lontani da un turno di votazione. Anche la vicenda greca non si sottrae a questa logica perversa che rappresenta uno dei tanti motivi della disaffezione dalla politica dei cittadini comuni. All'indomani della elezioni greche che sancirono la vittoria di Tsipras subito Renzi si affrettò a congratularsi con il leader greco sbilanciandosi in dichiarazioni da leccadidietro additando nello stesso Tsipras un valido alleato per cambiare le politiche europee. D'altro canto, a parte Sel, tutti gli altri rimasero indifferenti o comunque scettici sul futuro della Grecia con guidata dal nuovo governo di sinistra. Sono trascorsi pochi mesi e la Grecia si trova ai ferri corti con l'Europa, il governo greco non sa che pesci prendere e si affida ad un referendum di dubbia utilità per stabilire il cammino sul quale portare il paese. Nonostante gli ultimi tentatvi di Tsipras, veramente maldestri dopo aver scelto la strada della consutazione popolare, Merkel e company hanno rigettato al mittente le eventuali nuove proposte rimandando tutto a dopo il referendum. Ecco che le posizioni della politica italiana si sono subito ribaltate (sempre Sel a parte che è rimasta l'unica coerente). Renzi dopo giorni di silenzio si incontra con la Merkel e si accoda buono buono alle posizione della germanica senza colpo ferire rinnegando le proprie posizioni di alcuni mesi fa. Allo stesso modo tutte le opposizioni fanno un cartello unico che vede Lega, Fratelli d'Italia, M5S, Forza Italia, Sel a fare fronte unico con Tsipras. Addirittura si stanno organizzando dei pellegrinaggi per domenica prossima quando si svolgerà il referendum in una specie di baraccone transumante che va a festeggiare in un momento così critico per il paese ellenico. Frotte di grillini guidati dallo stesso Grillo, parlamentari della Lega (forse lo stesso Salvini) in compagnia di politici free-lance di varie fazioni (anche dissidenti Pd) saranno domenica ad Atene a fare che ? A rappresentare la solita Italia di saltimbanchi e giocolieri della politica, ognuno cercando di portare l'acqua al proprio mulino e sfruttare l'eventuale vittoria dei No per dire ... "Io c'ero" e nella peggiore delle ipotesi tentare di esportare la consultazione anche nel nostro paese. Immaginate se qualche politico estero avesse tenuto lo stesso comportamento nei nostri confronti: che ne so se la Le Pen fosse venuta in Italia ad appoggiare la Lega alle elezioni regionali, o se qualche leader del PSE fosse venuto per fare altrettanto con Renzi ed il PD. Apriti cielo e l'accusa minima sarebbe stata ingerenza. Ma questa è la politica che ci meritiamo perché questi sono i politici che ormai da venti anni ed oltre votiamo perché portino in giro il paese dei balocchi.

Nessun commento: